BARI - Una storia di presunte malasanità e discriminazione sessuale torna in un’aula di giustizia. Il Tribunale di Frosinone ha disposto altri tre mesi di indagini sulla vicenda del trans barese al quale non sarebbe stata diagnosticata una appendice necrotizzata perché dopo una tac e un inutile test di gravidanza (ad un uomo con i genitali maschili che non ha mai completato la transizione di genere) eseguiti nel pronto soccorso dell’ospedale Spaziani di Frosinone, fu dimesso senza neppure la prescrizione di una terapia antibiotica, nonostante i forti dolori addominali.
I sintomi, con il passare delle ore, peggioravano e a salvargli la vita furono due giorni dopo i medici del Policlinico di Bari, operandolo d’urgenza. La vicenda risale a dicembre 2023. Il trans, un 34enne di origini brasiliane, ha presentato denuncia ma l’inchiesta per lesioni colpose a carico di ignoti aperta dalla Procura di Frosinone si è chiusa presto con una richiesta di archiviazione. La decisione del pm è stata presa sulla base di una consulenza medico legale che ha ritenuto «corretto» il comportamento del personale sanitario, condividendo persino la scelta del dosaggio delle gonadotropine per escludere lo stato di gravidanza in una persona transessuale che, quindi, avrebbe potuto avere organi genitali femminili (una deduzione fatta senza aver mai visitato il paziente).
Per la precisione il consulente spiega che «la conversione di sesso può essere sia anagrafica sia chirurgica» e anche se il 34enne «ha avuto una rettificazione anagrafica che avviene con la modifica dei dati personali, nome proprio e sesso assegnato alla nascita, nei registri dell’anagrafe a cui si è iscritti», «pur tuttavia - ipotizza il medico - potrebbe avere ancora utero e ovaie e organi genitali esterni femminili» e quindi «da un punto di vista medico corretta appare la richiesta del dosaggio delle gonadotropine per escludere un misconosciuto stato di gravidanza del paziente».
La difesa del 34enne, l’avvocato Nicolò Nono Dachille, si è opposta alla richiesta di archiviazione e nei giorni scorsi il gip di Frosinone Antonello Bracaglia Morante ha ritenuto necessarie ulteriori indagini. In particolare, nei prossimi novanta giorni, la Procura dovrà chiedere chiarimenti al consulente medico legale, previa visita del paziente, sentire la dottoressa che lo curato nel pronto soccorso (salva - precisa il giudice - la sua eventuale iscrizione nel registro degli indagati).