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La Xylella ormai è dappertutto, tagliare gli alberi diventa inutile

 
REDAZIONE BARI

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La Xylella ormai è dappertutto, tagliare gli alberi diventa inutile

Il nuovo piano 2024-2026: 15 milioni di euro per le verifiche. Un sistema più snello per gli indennizzi ai proprietari

Martedì 26 Novembre 2024, 11:36

BARI - Ci sono 15 milioni per garantire il controllo dell’infezione. Ma anche una sostanziale riduzione della zona di contenimento, che scende da 5 a 2 km. La giunta ha aggiornato il Piano di azione contro la Xylella per il triennio 2024-2026. «Una rimodulazione necessaria della nostra strategia regionale per poter intervenire nell’immediato con un’attività di sorveglianza più capillare - dice l’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia - anche nei territori della provincia di Bari ove sono stati rinvenuti nuovi focolai di altre sottospecie di Xylella».

La revisione delle misure di contenimento prende atto di quanto è stato deciso dalla Commissione Ue il 26 settembre. La larghezza dell’area in cui si applicano i tagli scende da 5 a 2 km: qui ci sarà - fa notare l’assessore Pentassuglia - «una sorveglianza rafforzata al fine di concentrare le risorse umane ed economiche disponibili e migliorare l’efficacia dell’azione di prevenzione della diffusione di Xylella fastidiosa». Sul punto c’era già stato da marzo un alleggerimento degli obblighi, perché il regolamento Ue 2020/1201 prevede ora solo l’abbattimento dell’albero infetto e non più anche le piante sane che si trovano nel raggio di 50 metri. Una scelta che mira a tutelare il paesaggio, prendendo atto che ormai l’avanzata del batterio killer degli ulivi non si può più arrestare: la Xylella è ormai arrivata alle porte di Bari, trovata su alcuni mandorli a Triggiano.

A questo proposito per la sottospecie «pauca» la zona infetta comprende l’intera provincia di Lecce e Brindisi, parte della provincia di Taranto e Bari. Una parte della provincia di Bari ricade ora nella zona di contenimento. Per la «fastidiosa» la zona infetta è in agro di Bari, Capurso, Triggiano con zona cuscinetto di 2,5 km in cui si attua l’eradicazione. Per la «multiplex» la zona infetta è in agro di Santeramo in Colle, Ginosa, Capurso e Noicattaro-Triggiano sempre con zona cuscinetto di 2,5 km.

Nel Piano un’attenzione particolare è rivolta al controllo dei vettori del batterio, con interventi mirati sulle fasi giovanili e adulte degli insetti che lo trasmettono, oltre che misure fitosanitarie obbligatorie in vivai e aree di produzione e restrizioni sull’impianto di specie sensibili a Xylella fastidiosa nelle aree delimitate. Le azioni di sorveglianza fitosanitaria dovranno garantire un aggiornamento costante delle aree delimitate in base ai ritrovamenti di piante infette, e il potenziamento della rete di monitoraggio con l’impiego di tecnici Arif e laboratori autorizzati. Le piante infette da rimuovere dovranno essere necessariamente rimosse, e sono state imposte regole più rigorose sulla movimentazione della legna proveniente da aree infette. Sono stati previsti indennizzi per i proprietari dei terreni e le aziende agricole che devono abbattere gli alberi, insieme a procedure più snelle per garantire tempi rapidi nell’erogazione.

«Stiamo svolgendo - commenta ancora Pentassuglia - un lavoro incessante, che non ha precedenti, così come evidenziato dai dati di aggiornamento della sorveglianza fitosanitaria all'8 novembre 2024, con la profusione di un impegno che ci sta permettendo di arginare quanto più possibile una fitopatia con la quale conviviamo oramai da anni. L’aver rinvenuto nuovi focolai di altre sottospecie di Xylella anche su altre piante, come il mandorlo, confermano l’azione capillare di controllo sul nostro territorio. Non abbiamo mai abbassato la guardia, piuttosto dimostriamo ancora una volta, anche con questo provvedimento, quanto sia tempestiva e incisiva l’azione regionale di contrasto alla diffusione».

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