BARI - Sono in viaggio verso Bari, in sicurezza e con un bagaglio di sogni che ora potrebbero davvero realizzare. È appena sbarcato all’aeroporto di Fiumicino in Roma il primo gruppo di 65 studenti (45 uomini e 20 donne) rifugiati destinatari di borse di studio grazie alla sesta edizione del progetto Unicore (University Corridors for Refugees), coordinato dall'Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati.
Due ragazzi di questo primo gruppo approdato in Italia proseguiranno dalla Capitale alla volta del capoluogo pugliese per poi essere accolti dall’Ateneo, dove frequenteranno programmi di laurea magistrale della durata di due anni. Le borse di studio sono state assegnate a rifugiati residenti in Kenya, Sud Africa, Tanzania, Uganda, Zambia, Zimbabwe con un processo di selezione sulla base del merito accademico e di altri parametri specificati nel bando pubblicato a marzo 2024. Il programma Unicore coinvolge oltre 40 atenei italiani che hanno offerto più di 250 borse di studio a studenti rifugiati negli ultimi sei anni. Attraverso tale iniziativa, i ragazzi hanno l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare per proseguire i loro studi, senza dover affrontare pericolosi viaggi nelle mani dei trafficanti. Il progetto è reso possibile grazie alla collaborazione con partner quali il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nonché con la Caritas Italiana, oltre ad un’ampia rete di partner locali che forniranno agli studenti il supporto necessario per completare gli studi e favorire la loro integrazione nella vita universitaria. Quest’anno, peraltro, Unicore è ulteriormente sostenuta dall’associazione «Miles4Migrants» (che ha garantito i voli per portare portato gli studenti in Italia), nonché da «Campus X» che accoglierà alcuni dei partecipanti presso le proprie strutture.
Per tanti giovani, dunque, può aprirsi la strada di costruire un futuro diverso. Sono oltre 120 milioni, infatti, le persone nel mondo costrette a fuggire a causa di guerre e persecuzioni. Oltre il 76% dei rifugiati vive in Paesi in via di sviluppo dove l’accesso all’istruzione è assente. Basta considerare i dati globali che attestano come appena il 7% riesca a conseguire almeno l’istruzione terziaria a fronte del 42% della popolazione non rifugiata.
Gli studenti che saranno ospitati a Bari saranno complessivamente 25 per l’anno accademico 2024-25, selezionati attraverso procedura di valutazione preventiva dei titoli per i ragazzi con background migratorio e particolare riferimento a chi proviene da aree in stato di crisi o di guerra. Tra le iniziative di accoglienza e integrazione a loro sostegno, inoltre, si inserisce anche il Comitato della Mentorship, istituzionalizzato nell’Ateneo barese a seguito del progetto avviato dall’Oim (Organizzazione Internazionale delle Migrazioni). Tale programma consiste nella partecipazione di studenti mentori (a condizione che siano iscritti ad un corso di studi Magistrale Uniba) impegnati in attività di tutoraggio studentesco e di peer education (ovvero, il modello di educazione tra pari a supporto dell’inclusione sociale) a favore delle persone rifugiate e richiedenti asilo iscritti all’Università del capoluogo.