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Lancio di petardi durante Bari-Brescia, arrestati due ultras

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Lancio di petardi durante Bari-Brescia, arrestati due ultras

Esplosi 62 bombe carta e 32 fumogeni, ammenda alla società di 7mila euro

Martedì 14 Maggio 2024, 09:14

BARI - La tifoseria violenta biancorossa finisce ancora una volta nelle aule di giustizia. I due ultras che avrebbero lanciato sul campo due dei sessantadue petardi esplosi la sera della partita Bari-Brescia, ultima giornata del campionato di serie B disputata il 10 maggio nello stadio San Nicola, sono stati identificati e arrestati e ieri si sono presentati in Tribunale. I 38enni Michele Castoro e Dario Notariale sono finiti ai domiciliari per «lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive». Al termine dell’udienza in via Dioguardi il giudice, Giovanni Abbattista, ha convalidato l’arresto eseguito in flagranza differita e applicato la stessa misura cautelare.

Nel provvedimento il giudice parla di «clima di contestazione imperante presso la tifoseria organizzata barese contro la dirigenza della locale squadra di calcio a causa delle deludenti prestazioni dei calciatori biancorossi». Durante il match gli investigatori della Digos hanno documentato l’esplosione dagli spalti di sessantadue bombe carta e l’utilizzo di trentadue fumogeni (il 63esimo petardo era stato sequestrato prima dell’inizio della partita ad un 52enne, poi arrestato, che lo nascondeva negli slip), la media di uno al minuto. Una vicenda che alla società sportiva è già costata l’ammenda di 7mila euro, circa 75 euro per ogni petardo o fumogeno.

Il San Nicola quella sera era blindato, con un presidio di controlli e sicurezza dentro e fuori lo stadio proprio per prevenire disordini e incidenti, tanto più all’indomani delle minacce al presidente Luigi De Laurentiis (da qualche mese sotto scorta quando è a Bari proprio a seguito delle intimidazioni e che nelle scorse settimane ha formalizzato una denuncia in Procura) e dell’aggressione al direttore sportivo Ciro Polito (coinvolto in una colluttazione durante il viaggio di ritorno dalla trasferta precedente con il Cittadella).

Dal verbale redatto dagli uomini della Digos, sulla base dell’analisi delle immagini registrate nello stadio di Renzo Piano durante la partita di venerdì scorso, i due ultras - alle 20.45 e alle 20.51 - avrebbero lanciato i due petardi dalla zona superiore della curva nord, nel settore abitualmente occupato dagli ultras «Re David», verso il rettangolo di gioco nell’area occupata da operatori di polizia, vigili del fuoco e soccorritori del 118, «in modo da creare pericolo concreto per i presenti». Proprio i fotogrammi, raccolti in una chiavetta e in un dvd forniti alla Procura e poi al Tribunale per documentare l’episodio, hanno consentito il loro riconoscimento, peraltro entrambi, ricorda il giudice nell’ordinanza, con «significativi precedenti penali». La pm di turno Desireè Digeronimo ha chiesto la convalida dell’arresto e il giudice ha condiviso la necessità di arginare il rischio di nuovi episodi come questo, evidenziando «l’oggettivo disvalore del fatto e l’allarme sociale generato». Ha poi motivato le esigenze cautelari «in termini di assoluta attualità e concretezza», per «l’imminenza di nuovi incontri di calcio» e, in particolare, del prossimo turno di play out Bari-Ternana e relativa gara di ritorno (giovedì a Bari e tra una settimana a Terni) e «anche alla luce del perdurante clima di tensione intorno al Bari Calcio che si è già estrinsecato in aggressioni a carico di dirigenti della squadra».

Per queste ragioni il giudice Abbattista ha ritenuto di confermare gli arresti domiciliari per entrambi, ordinando anche che le forze dell’ordine li controllino almeno due volte al giorno, con il divieto di comunicare con l’esterno attraverso telefoni e social network. Il processo nei loro confronti si discuterà il 16 giugno (ieri la direttissima è stata rinviata per la richiesta di un termine a difesa), quando la stagione dei biancorossi sarà finita ormai da settimane. Le prossime partite, quindi, dovranno vederle dal divano di casa.

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