CONVERSANO - La scia degli atti vandalici non si ferma. Ci sarebbe una banda che nel cuore della notte conversanese si aggira in città e danneggia luoghi pubblici e anche autovetture. Dopo il raid di una settimana fa nel Teatro Norba, nelle scorse ore i vandali hanno colpito ancora: hanno semidistrutto i bagni pubblici di piazza Cesare Battisti e danneggiato e rovistato alcune auto parcheggiate in città. Sconcertato il sindaco Giuseppe Lovascio: «C’è qualcuno che per l’ennesima volta si diverte a vandalizzare i bagni pubblici! Questa volta in piazza Battisti. Prima o poi – assicura il primo cittadino - scopriremo chi è l’autore di questi gesti e gli spiegheremo che i beni pubblici appartengono anche a lui». Ma i casi si stanno moltiplicando. In tutto sono state 5 le auto danneggiate nello scorso weekend. Non è detto che la mano sia la stessa per tutti i casi. Per il raid nei bagni, gli inquirenti potranno analizzare i video delle telecamere di sorveglianza presenti in zona per identificare gli autori. Intanto i bagni sono stati chiusi in attesa della riparazione dei danni e del ripristino del servizio.
Proseguono, nello stesso tempo, le indagini sul blitz al Teatro Norba dove, nella notte tra domenica 17 e lunedì 18 marzo scorsi, un gruppo di vandali ancora ignoti, saccheggiò il teatro. Un vero e proprio scempio quello scoperto da gli addetti alla struttura che prontamente avvisarono i carabinieri della stazione cittadina. Nella sala più grande (il Norba è una struttura multisala), infatti, campeggiavano gli estintori svuotati sul pavimento e sulle poltrone. Nel bar, i vandali distrussero suppellettili, registratore di cassa e rovesciarono sul pavimento le vetrine contenenti prodotti e bevande. Ad una prima analisi, i carabinieri propenderebbero per un atto di vandalismo. Esclusa l’ipotesi dello scasso (sulle porte di ingresso non risultavano segni di effrazione), gli inquirenti ipotizzano che i malfattori possano aver agito dall’interno ed approfittando dell’assenza di un sistema di video-sorveglianza e di allarme interno, potrebbero essersi nascosti nel teatro o nei bagni per entrare in azione dopo la chiusura del cinema, a fine spettacolo. Potrebbe trattarsi di persone che conoscono bene l’edificio perché si sono intrufolate in una sala che sapevano non essere dotata di allarme né di telecamere. I segni delle deplorevoli azioni dei vandali sono evidenti anche in Villa Garibaldi (il busto di Giuseppe Garibaldi decapitato e la statua della Venere distrutta a colpi di pietre) e in via Rosselli (vandalizzata la fontana-simbolo dell’Acquedotto Pugliese).