BARI - Sabato mattina in piazza del Ferrarese a Bari è prevista una manifestazione indetta dalla Cgil e dalla segreteria regionale del Partito Democratico in segno di solidarietà verso il sindaco Antonio Decaro e l’amministrazione comunale.
La città (ma c’è da esserne convinti, il territorio) è chiamata a fare sentire la sua vicinanza al sindaco che è sotto scorta e che, per iniziativa del ministro dell’Interno, vedrà arrivare in municipio gli ispettori per valutare l’ipotesi di scioglimento del Comune per mafia.
“Questo sabato mattina saremo a Bari al fianco delle forze sindacali e di tantissime sigle dell’associazionismo che hanno scelto di mobilitarsi per gridare a gran voce che Bari non si tocca. - lo dichiara Domenico De Santis, segretario regionale del PD Puglia - Annulliamo quindi la grande Assembla regionale del PD che avevamo convocato e tutte le iniziative dei territori perché riteniamo di dover essere tutti a manifestare.
LA REPLICA DI D'ATTIS ALLE ACCUSE DI DECARO
«Non è certo responsabilità mia o di altri a cui si rivolge Decaro se sono state disposte misure cautelari tra cui quella dell’amministrazione giudiziaria dell’Amtab, società del Comune di Bari. E non è responsabilità nostra se, per fortuna, c'è una legge che prevede l’intervento del ministero dell’Interno per verificare se nei comuni interessati da simili vicende ci sia un condizionamento di tipo mafioso della volontà degli organi elettivi ed amministrativi. A Decaro voglio dire una cosa: non sono eletto per far paura a qualcuno, ma non mi faccio intimorire da nessuno con velate minacce e continuerò a operare nel rispetto dei valori che orientano da sempre il mio percorso: impegno, legalità e trasparenza». Lo dichiara il vicepresidente della commissione Antimafia, Mauro D’Attis.
«Da uomo delle istituzioni - continua - sento il dovere di richiamare il sindaco di Bari ad abbandonare toni da campagna elettorale e riprendere contatto con la realtà: ci sono oltre 150 arresti che coinvolgono l’attività della sua amministrazione visto che è emerso un profondo coinvolgimento della mafia nella gestione di un’importante municipalizzata. Sono fatti, gravissimi fatti su cui dovremmo tutti, senza alcuna distinzione di colore politico, chiedere verità. Il sindaco di Bari può ancora adesso unirsi al silenzioso rigore dell’azione dello Stato a Bari come nelle altre città d’Italia che si trovano in condizioni simili».