BARI - Due assoluzioni e rinvio a giudizio per altri quattro imputati: si chiudono così il processo con rito abbreviato e la contestuale udienza preliminare sul crac del Bari Calcio dell’era Matarrese, contestato agli allora componenti del del Consiglio di amministrazione e amministratori pro tempore dell’Associazione sportiva Bari Calcio spa, fallita a marzo 2014.
Il gup Giuseppe Ronzino ha accolto interamente le richieste della pm Silvia Curione e ha assolto «per non aver commesso il fatto» l’ex parlamentare Salvatore Matarrese (classe 62), consigliere della società sportiva dal 2002 al 2011, e l’ex presidente di Confindustria Puglia, Domenico De Bartolomeo, nel cda del Bari calcio dal 2008 al 2011. I due imputati, difesi da Domenico Di Terlizzi, Amleto Carobello e Michele Laforgia, sono stati processati con il rito abbreviato con l'accusa di bancarotta fraudolenta impropria.
Per gli altri quattro imputati è stato disposto il rinvio a giudizio (il processo inizierà il 5 marzo 2024), ma le contestazioni sono state notevolmente ridimensionate.
L’ex presidente Figc ed ex onorevole Antonio Matarrese, vicepresidente vicario del cda del Bari dal 2010 al 2011, assistito dall’avvocato Angelo Loizzi, sarà processato per la questione del marchio (prosciolto dalla più grave ipotesi di bancarotta relativa ai debiti tributari milionari).
A giudizio per il crac (anche in questo caso solo per alcune circostanze) Francesco Vinella, difeso dall’avvocato Americo Barba (amministratore unico della società dal 2012 fino al fallimento), Salvatore Matarrese (classe 57), cugino omonimo dell’ex parlamentare, ad dal 2002 al 2010 e consigliere del cda fino al 2011 (assistito dall’avvocato Filiberto Palumbo) e Claudio Garzelli, predecessore di Vinella nel ruolo di amministratore unico, difeso dagli avvocati Beppe Modesti e Giuseppe Mariani.