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Bari, centrosinistra disunito alla meta: primarie sempre più probabili

 
Ninni Perchiazzi

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Ninni Perchiazzi

Bari, centrosinistra disunito alla meta: primarie sempre più probabili

Movimenti e M5s spingono per una scelta unitaria, il Pd vuole i gazebo. In settimana vertice FdI, FI, Lega e Udc. Il centrodestra a carte coperte: un candidato della società civile

Lunedì 06 Novembre 2023, 12:39

BARI - Centrosinistra sballottato tra «modello Foggia» e documento di Ognissanti, diktat più o meno velati, trattative, veti e il tormentone d’autunno, primarie-sì-primarie-no. Dall’orizzonte poi, non è ancora sfumata l’ipotesi del terzo mandato (si decide a dicembre in Parlamento), una variabile tornata inaspettatamente d’attualità dopo la recente sortita del ministro Salvini in materia, che coinvolgerebbe Regioni, Province e Comuni.

Il centrodestra sta quindi alla finestra mentre elabora una strategia e, al netto di alcune disponibilità già manifestate sul fronte politico, va in cerca di un candidato sindaco nella cosiddetta società civile. «Una personalità unificante», sottosegretario alla Sanità, Marcello Gemmato dixit.

La corsa per Bari 2024 si sta rivelando così una lunga ed estenuante volatona di gruppo a sette mesi dal traguardo elettorale, con partiti e movimenti ancora lontani dall’aver individuato il cosiddetto go to guy, il giocatore capace di decidere la partita, l’uomo (o la donna) della provvidenza.

Sponda centrosinistra, la situazione si ingarbuglia ogni giorno di più (ma non è una novità). Da un lato il Pd deve risolvere la contesa interna tra gli assessori Pietro Petruzzelli e Paola Romano e il deputato Marco Lacarra - lo statuto Dem impone di sfoltire la rosa almeno a due nomi - dall’altro deve fare i conti con due fronti esterni: M5S, da sempre dichiaratamente contrario ai gazebo, e movimenti della convenzione (Verdi, Psi, La Giusta Causa, Bari Bene Comune, Progetto Bari e Socialdemocratici) che nel documento di Ognissanti, oltre a stigmatizzare l’eventuale ricorso alle consultazioni pre elettorali, hanno ribadito una volta di più il sostegno a Michele Laforgia, presidente de La Giusta causa la cui disponibilità a candidarsi è nota da tempo.

Metodo - L’idea dell’individuazione di un candidato autorevole frutto di un’intesa politica ha compattato pentastellati e civici - ad eccezione di Socialdemocratici e Corsivo 2.0 - entrambi ad evocare il successo del «modello Foggia». Alleanza alla quale ha fatto riferimento anche la segretaria Pd, Elly Schlein nel non sposare a priori la tesi delle primarie. «Non c’è una regola generale, dipende da quello che succede nello specifico territorio», ha detto.

Non la pensa allo stesso modo il governatore Michele Emiliano, che in un recente incontro pubblico - la convention del consigliere comunale Domenico Scaramuzzi - ha fatto un chiaro endorsement a Petruzzelli e Lacarra, senza nascondere la contrarietà a sostenere la candidatura del noto avvocato barese, ribadendo al tempo stesso il diritto-dovere per il Pd di esprimere il candidato sindaco.

Primarie o candidato unico? - La situazione, come detto, appare ben complessa e intricata, con i tentativi di dare vita al tanto decantato campo largo che rischiano di trasformarsi in una sorta di prova muscolare priva di vie d’uscita. Difficile che alla scadenza di metà novembre, la coalizione di centrosinistra riesca a districare la matassa. Gazebo sempre più alle porte, ma con tanti tasselli da sistemare, salvo la variabile impazzita del terzo mandato targato Decaro.

Alla finestra - Il centrodestra intanto mantiene le carte coperte, nonostante la base dello schieramento spinga per un’indicazione rapida del prescelto a sfidare il centrosinistra nel dopo Decaro. Già nei prossimi giorni, programma e discussione sui profili dei candidati, sono all’ordine del giorno del tavolo comune del fronte conservatore, composto da Fdi, Fi, Lega, Udc e civici moderati.

La linea è quella indicata Marcello Gemmato, coordinatore regionale di Fdi e sottosegretario alla Salute, ma anche dal viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, con l’intento di pescare nella società civile «una personalità unificante e autorevole che sappia segnare un percorso di cambiamento per la città». Tra i papabili candidati si segnalano le disponibilità dell’imprenditore Luigi De Santis e del presidente dell’Ordine degli avvocati Salvatore D’Aluiso, è stato sondato anche l’oncologo ed ex presidente della Provincia, Francesco Schittulli, mentre è passata in secondo piano la posizione del docente universitario Gaetano Filograno, coinvolto in una vicenda giudiziaria.

Il Carroccio intanto ha messo in campo le candidature del deputato salviniano Davide Bellomo e del consigliere regionale Fabio Romito, pur rinnovando la disponibilità a discutere anche di candidati politici. Fermo restando l’attuale indisponibilità a candidarsi del senatore Filippo Melchiorre, FdI, in ogni caso, intende rivendicare la scelta per la figura da schierare per la successione di Decaro.

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