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Mola di Bari, crolla il lavandino: ferito medico mentre era in servizio

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

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L’incidente alla dottoressa durante la guardia medica. «Valuto vie legali»

Domenica 01 Ottobre 2023, 07:44

MOLA DI BARI - Si è ferita mentre era al lavoro, nella postazione di guardia medica di Mola di Bari dove dal primo settembre è in servizio con un contratto di sostituzione: un lavandino le è caduto addosso e le ha reciso il tendine di un braccio.

È accaduto il 24 settembre scorso. Vittima una giovane dottoressa barese, Federica Albanese, 29 anni, specializzanda al terzo anno di Medicina di emergenza e urgenza al Policlinico. La professionista da quel giorno è a casa, in infortunio, e non sa ancora se il suo braccio riprenderà la piena funzionalità. Intanto si attendono le verifiche del caso da parte dell’azienda sanitaria per accertare dinamica ed eventuali responsabilità (che potrebbero essere anche penali).

IL RACCONTO DEL MEDICO «Domenica 24 settembre ero in turno in guardia medica a Mola» racconta Federica Albanese, che nei mesi scorsi ha vinto il bando pubblicato dalla Asl a gennaio e dal 1 settembre aveva preso servizio in quell’ambulatorio dove sarebbe rimasta per 90 giorni, un incarico provvisorio di tre mesi.

Alla sua terza settimana l’incidente. «Intorno alle 15 sono andata in bagno. Il lavandino adiacente al water all’improvviso è caduto colpendo violentemente il mio braccio destro».

Da medico specializzando in emergenze, «ho innanzitutto cercato di valutare il danno e quando ho capito che non era stata recisa una arteria, nonostante perdessi davvero tanto sangue, ho capito che avevo un po’ di tempo». Quindi la 29enne si è attivata per chiedere aiuto. «Ero sola nell’ambulatorio, ho provato prima a recarmi nella sede di primo soccorso che si trova nella stessa sede della guardia medica, ma lì mi hanno detto che possono intervenire solo su chiamata della centrale operativa. Quindi sono tornata in sede e ho chiamato il 118. Quando sono arrivati i soccorsi mi hanno medicata e portata al Policlinico».

Nel frattempo aveva già chiamato il responsabile della guardia medica «per avvisarlo che stavo lasciando il posto di lavoro e che l’ambulatorio sarebbe rimasto scoperto».

In ospedale la dottoressa è stata sottoposta a intervento chirurgico: «Avevo una profonda ferita e ho riportato la rottura completa del tendine estensore ulnare del carpo» spiega, «mi hanno ricostruito il tendine e l’equipe di chirurgia plastica ha ricostruito anche tutta la struttura cutanea e sottocutanea della parte dorsale dell’avambraccio».

LE CONSEGUENZE Da quel giorno è a casa, con il braccio fasciato e dolorante, impossibilitata ad usare mano destra. Ne avrà per molto tempo, «almeno 28 giorni» le hanno detto. La prima medicazione la farà martedì. «Non so ancora che conseguenze avrò - spiega - perché bisognerà valutare tutto dopo che si sarà chiusa la ferita e dopo la fisioterapia. Solo allora si potrà valutare la percentuale di recupero del tendine, che mi auguro sia totale o comunque più elevata possibile».

Dopo l’infortunio la dottoressa si è rivolta a un legale, l’avvocato Maria Agnieta. Ha già inviato tutta la documentazione all’azienda, come da prassi, trattandosi di un infortunio sul lavoro. E nei prossimi giorni valuterà se intraprendere ulteriori vie legali, forse anche una denuncia penale perché si accertino eventuali responsabilità. Alle domande se quella struttura sia vetusta, se il fatto che il lavandino si sia staccato all’improvviso sia legato a condizioni di insicurezza dei locali dove ha sede l’ambulatorio, la dottoressa ha preferito non rispondere. «Sarà chi di dovere ad accertarlo» dice.

«Il rammarico più grande - ammette - è che sono in formazione specialistica e a causa di questo infortunio sto perdendo tempo di formazione. Intendo focalizzarmi il più possibile sul recupero, per tornare al più presto al lavoro».

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