BARI - La città di Corato, in provincia di Bari, è prima, in Italia, per donazione di organi e tessuti, tra i comuni medio-grandi, ovvero con una popolazione compresa tra i 30 e i 100mila abitanti. È uno dei dati emersi dall’edizione 2023 dell’Indice del dono, il monitoraggio dedicato ai comuni più generosi d’Italia, diffuso dal Centro nazionale trapianti, in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità.
L’INDICE DEL DONO - Ma che cos’è «l’indice del dono» ovvero il parametro che serve per misurare la generosità dei comuni? È una sorta di metodo di calcolo dell’impegno profuso dai Comuni italiani nella gestione complessiva del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità. Per il 2023 sono stati presi in considerazione i flussi di dati provenienti dal Sistema Carta Identità Elettronica (Cie) e registrati nel Sistema Informativo Trapianti (Sit) per tutto l’anno 2022. Il report suddivide le classifiche in base alla grandezza dei comuni e non mancano le sorprese.
I COMUNI PIÙ VIRTUOSI - Tra i comuni italiani con più di 100mila abitanti, il più generoso è Trento, che vanta un indice del dono pari a 69,76, seguito, a pari merito, da Sassari e Livorno (67,69). Completano la classifica delle prime dieci posizioni Verona, Padova, Cagliari, Ferrara, Firenze, Pescara e Monza.
Come detto, tra i comuni medio-grandi, il primato di generosità nel campo della donazione di organi e tessuti è di Corato (77,65) seguito da Nuoro (74,07) e Alghero (72,30). La classifica è completata da Como, Belluno, Camaiore, Cerveteri, Pomigliano d’Arco, Sesto Fiorentino e Monreale.
Scendendo ancora di grandezza, ovvero i comuni dai 5 ai 30mila abitanti, si trova un altro centro pugliese ovvero Leverano (Lecce) che è terza, con un indice dono pari a 88,39, preceduta da Guardiagrele, nelle Marche, con l’88,76 e da Primiero San Martino di Castrozza (Trento) con 85,38. Nella lista ci sono anche Corleone, Boscoreale, Ponte nelle Alpi, Oliena, Arenzano, Spello e Ribera.
Nei comuni con meno di 5mila abitanti, il primato va al siciliano Geraci siculo, in provincia di Palermo, con indice di 94,58 e, a seguire, ci sono Cinte Tesino (Trento) con 93,84 e Cardedu (Nuoro) con il 92,98 e, subito dietro, ci sono Castello Molina di Fiemme, Elini, Marianopoli, Cellara, Badia, Capraia Isola e Lunamatrona.
LE PERFORMANCE DI PUGLIA E BASILICATA - Per quanto riguarda le regioni, la classifica nazionale è guidata dalla Provincia autonoma di Trento, prima con un indice del dono pari a 69,35, seguita dalla Valle d’Aosta con 67,64 e Sardegna, 67,64. La Puglia è “solo” sedicesima con un indice complessivo di 55,63 mentre la Basilicata è al diciottesimo posto con 53,93. Chiudono la classifica Campania, Sicilia e Calabria che è il fanalino di coda al ventunesimo posto (la Provincia autonoma di Trento è separata da quella di Bolzano). Nel dettaglio, in Puglia, i primi tre comuni, in valori assoluti, sono Leverano, Corato e Motta Montecorvino, in provincia di Foggia (71,94), mentre in Basilicata svettano Montemurro (Potenza), primo con 80,33, Castelmezzano (Potenza) con 74,37 e Rapone (Potenza) con 74,36.
LE PROVINCE - La classifica dettagliata delle province è guidata da Nuoro (71,63) seguita da Trento (69,35) e Aosta (67,64). Chiude Caserta, al 107esimo posto, con 45,22.
Non particolarmente brillante le performance delle province pugliesi: Bari è in posizione numero 56 con 58,53, Brindisi alla 67 con 57,44, Lecce alla 77 con 56,07, Barletta alla 78 con 56,04, Taranto alla 86 con 54,28 e Foggia terz’ultima, al posto 105, con 46,61. Per quanto riguarda la Basilicata, Potenza è in 63esima posizione (57,74) e Matera alla posizione 104, appena sopra Foggia, con 48,36.