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Giornata contro l'omofobia: a Bari un murale e un centro di ascolto

 
Redazione online

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L'opera murale dedicata alla memoria dei personaggi e ai valori che hanno cambiato la storia dei diritti delle persone LGBTQIA+ sul muro ovest della stazione centrale

Mercoledì 17 Maggio 2023, 15:47

16:08

BARI - Nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia un murale e l'inaugurazione di  un secondo centro di ascolto dedicato.

L’amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni componenti il tavolo LGBTQIA+ del Comune di Bari, ha presentato il murale dedicato alla memoria dei personaggi e dei valori che hanno cambiato la storia dei diritti delle persone LGBTQIA+ sul muro ovest della stazione di Bari Centrale.

L’idea è stata promossa e sostenuta dal Tavolo LGBTQIA+ del Comune di Bari, curata da Pigment Workroom e realizzata dall’artista Mario Nardulli insieme ai volontari del Tavolo LGBTQIA+ e agli alunni e alunne della 5° B del Liceo artistico audiovisivo - multimediale “Rosa Luxemburg” di Acquaviva delle Fonti, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro con Pigment Workroom.

L’opera, che ha visto il supporto scientifico del Festival delle Donne e dei saperi di Genere e del Centro interdipartimentale di studi sulle Culture di genere (CISCUG) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, nella figura del dottor Giorgio Borrelli, e con la supervisione della coordinatrice del centro, la professoressa Francesca Romana Recchia Luciani, ha ottenuto il supporto di Grandi Stazioni e RFI che hanno messo a disposizione gli spazi dove l’opera è stata realizzata e più volte fornito supporti logistici e operativi durante l’esecuzione del murale.

Lunga 150 metri, l'opera nasce dall’idea delle associazioni del tavolo comunale di ricordare e celebrare i 50 anni dei Moti di Stonewall, attraverso la raffigurazione di alcune immagini delle manifestazioni, delle persone coinvolte politicamente e socialmente nelle lotte per i diritti LGBTQIA+ a livello locale, nazionale e internazionale, e di reinterpretarle in forma artistica.

La localizzazione, scelta dalle associazioni, favorisce visione e apprezzamento dell’opera e del suo messaggio da parte di un pubblico ampio e variegato per età, target e provenienza quale può essere quello dei viaggiatori a bordo dei treni in ingresso nello scalo ferroviario barese.

L’opera segue un racconto per immagini che parte dalla riproduzione della Progress Pride Flag, la bandiera con i tradizionali colori arcobaleno della comunità, a cui è aggiunto un triangolo composto da una striscia nera (per commemorare le persone morte di AIDS), una marrone (colore simbolo delle comunità afro-discendenti) e tre strisce azzurro-rosa-bianco (che riprendono la bandiera dell’orgoglio transgender). La scelta della Progress Pride Flag intende rimarcare la prospettiva “intersezionale” del progetto: la comunità LGBTQIA+ non si batte solo per vedere riconosciuti i propri diritti, ma per una società in cui sia superato ogni tipo di discriminazione e venga garantito un accesso equo al benessere e alla cura delle persone. All’estremo opposto del muro, la raffigurazione di uno striscione sorretto dai giovani studenti partecipanti alla manifestazione di New York del Gay Liberation Front negli anni ‘70, che svela il titolo dell’opera: “We are everywhere”.

«Voglio ringraziare tutte le associazioni del tavolo LGBTQIA+ del Comune di Bari per aver donato alla città quest’opera e i suoi significati - ha detto il sindaco di Bari Antonio Decaro - purtroppo le cronache ci insegnano che non bisogna mai smettere di parlare, di sensibilizzare la cittadinanza e di lottare affinché nessuna discriminazione né cultura discriminatoria trovino terreno fertile. Per questo il lavoro delle associazioni sul territorio è fondamentale, per continuare a discutere di diritti, ancora in gran parte negati per le persone LGBTQIA+ in tanti frangenti della vita quotidiana, e a lottare per far sì che questi diritti vengano riconosciuti». 

«Il comune di Bari, con l’assessorato al Welfare, è già da tempo impegnato contro le discriminazioni di genere - ha annunciato la coordinatrice del centro antiviolenza del Comune di Bari Marika Massara, in occasione del flashmob organizzato al Politecnico per la Giornata internazionale contro l’omofobia -  l’anno scorso abbiamo aperto il primo sportello pubblico a riguardo, e oggi ne abbiamo inaugurato un altro specifico per le persone di diverso orientamento sessuale e identità di genere».

Durante la manifestazione è stato esposto uno striscione con la scritta «Libertà di essere». «Sul tema c'è ancora molto da fare - ha aggiunto Massara - perché spesso le vittime sono discriminate dalle loro stesse famiglie e scelgono di non parlare delle proprie difficoltà. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere anche le scuole, con una massiccia campagna di sensibilizzazione che ha raccolto l'adesione di 450 tra studenti e studentesse e 150 genitori e docenti».

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