La Gazzetta del Mezzogiorno al fianco delle scuole baresi. Parte con l’Istituto Comprensivo «Balilla Imbriani» il progetto che vede lo storico quotidiano vicino ai ragazzi del capoluogo, al fine di avviarli alla lettura, alla comprensione e all’apprendimento delle notizie, ma anche alla scrittura e alla conoscenza della professione giornalistica.
Un’idea nata grazie all’entusiasmo manifestato dalla dirigente scolastica Giuliana Deflorio e alle docenti di italiano Annamaria Giuliani, Orsola Polieri e Tiziana Panebianco che hanno guidato gli alunni delle quinte elementari della scuola Balilla prima in un accurato lavoro di ricerca, poi nella stesura degli articoli.
Ci siamo rivolti ai ragazzi di quinta per aggiungere un’esperienza originale alla conclusione del loro percorso nella scuola primaria e per implementarne la creatività nella realizzazione di testi scritti. Nei primi giorni di marzo, la Gazzetta ha «campeggiato» sui banchi di alunni e alunne, affinché potessero approcciarsi al quotidiano osservandolo, sfogliandolo e cominciando a conoscerne la struttura portante: dalla disposizione degli articoli, alla titolazione, all’uso delle fotografie, fino ad un’impostazione di base sulle regole da seguire per la corretta redazione di un «pezzo».
Le classi hanno scelto un tema portante per «vivere» l’esperienza da piccoli giornalisti: la città di Bari, così, è diventata protagonista del loro lavoro, declinandosi in cinque aspetti. La magia della città vecchia, i monumenti che arricchiscono il lungomare, il teatro Petruzzelli, gli spazi verdi e le principali produzioni cinematografiche e televisive girate in città, sono stati gli argomenti trattati da insegnanti e ragazzi.
Da un lato gli alunni si sono cimentati in un lavoro di approfondimento e descrizione delle peculiarità che hanno ispirato i contenuti scelti, dall’altro hanno dato libero sfogo a fantasia, emozioni e propositi, usando un linguaggio corretto e adeguato alla loro età.
L’esperienza nello storico istituto del quartiere Madonnella, peraltro, ha portato in luce i diversi punti di vista dei bambini che abitano uno dei rioni più centrali, variegati e multietnici del capoluogo. Le domande, la spontaneità, la voglia sempre maggiore di apprendere le ragioni, i doveri e i passaggi che portano alla costruzione del quotidiano cartaceo (al quale forse gran parte dei ragazzi si avvicinavano per la prima volta), hanno ricordato anche a noi che curiosità, sete del sapere e correttezza nel divulgare un’informazione aperta a tutti (dai piccoli agli adulti) devono sempre costituire i fondamenti della professione giornalistica.
Sos aree verdi e spazi per bambini
Bari, una città che ha bisogno di più aree verdi.
I parchi, per noi bambini e non solo, rappresentano lo spazio dove poter giocare al sicuro, stare all’aria aperta e socializzare con gli altri. Tra quelli presenti sul lungomare, noi alunni della scuola Balilla siamo soliti frequentare i Giardini di Piazza Gramsci. Coprono un’area di circa 9.000 metri quadrati e sono stati progettati con l’obiettivo di creare un’oasi verde nel centro urbano. Al loro interno sono presenti una zona con delle giostrine, una pista ciclabile, un chioschetto, una zona per il relax … Da qualche anno è stata creata una zona riservata ai cani.
Il primo grande parco ad essere stato realizzato a Bari nel 1960, come parte di un progetto di riqualificazione urbana del capoluogo pugliese, è stato quello della Pineta di San Francesco considerato il primo polmone verde della città. Si trova tra i quartieri Marconi e San Girolamo, nella zona nord e si estende su una superficie di circa 202 ettari. Prende il nome dalla chiesetta di San Francesco del XIII secolo e dai numerosi alberi di pino d’Aleppo, una varietà della zona mediterranea. È stato per anni uno dei punti verdi per eccellenza della città, una vera istituzione per i baresi: gli sportivi possono usufruire dei suoi percorsi di jogging e delle altre strutture ginniche presenti, le famiglie possono usare le aree attrezzate e i bambini divertirsi sui giochi in legno. Molto amata è stata anche la pista di pattinaggio della pineta, ma che ora è adibita a campo di calcetto.
Il Giardino di piazza Giuseppe Garibaldi è il più antico giardino di Bari, voluto nel lontano 1859 dal re Ferdinando II che il giorno delle nozze del principe ereditario Francesco II di Borbone con la principessa Maria Sofia Amalia, duchessa di Baviera decretò che la città avrebbe avuto una zona verde all’estremità del corso Ferdinandeo, oggi corso Vittorio Emanuele II, e la intitolò “Piazza Borbonica”. Il 10 settembre del 1860 la piazza Borbonica venne intitolata a Giuseppe Garibaldi. Il giardino è situato nel Borgo murattiano tra i quartieri Murat e Libertà e si estende su una superficie di 17.000 mq, con una planimetria rettangolare con un ingresso su ciascuno dei quattro lati. Nel giardino i viali si snodano tra aiuole ricche di alberi, arbusti e piante appartenenti all’area mediterranea e specie esotiche. Al centro del giardino si trova una fontana a vasca tonda. La piazza viene considerata uno storico parco che regala un po’ “d’aria” ad una zona della città molto urbanizzata.
Il Parco 2 Giugno, il secondo polmone verde della città, fu inaugurato nel dicembre del 1984 ma aperto ai cittadini solo l’8 marzo del 1987 per dare tempo al tappeto erboso di «attecchire». Occupa una zona abbastanza centrale del quartiere Carrassi e quindi può essere raggiunto facilmente da tutti. E’ stato realizzato su modello del Central Park e occupa una superficie di 52mila metri quadrati. Al parco si accede dall’ingresso principale che si trova su viale Einaudi ma sono presenti altre vie di accesso. All’interno possiamo ammirare imponenti distese di prato verde e una folta vegetazione di piante e alberi tra cui spiccano lecci, pini, palme. Molto caratteristico è il ponticello che permette di oltrepassare due laghetti su cui si affacciano dei salici piangenti.
Una delle vecchie masserie presenti nel parco è diventata «La biblioteca dei ragazzi e delle ragazze». Lo stato generale in cui versa oggi il parco non è dei migliori in quanto il luogo è spesso preda di atti di vandalismo a carico delle strutture e degli animali che ospitano i laghetti. Concludiamo chiedendo a chi di competenza di costruire più zone verdi in città e di farsene carico per dare la possibilità a tutti, bambini o anziani che siano, di stare all’aria aperta, non dimenticando i nostri amici animali. Noi ci impegneremo al massimo per far capire a tutti che i beni comuni vanno rispettati.
[La 5ª D: Yasmin Aliet, Vitangelo Angelillo, Angela Angelini, Rassel Lorenz Avila, Anna Biancofiore, Rebecca Bottalico, Sabrina Catenacci, Francesco De Bellis, Gianmarco De Marzo, Noemi De Santis, Ilaria Fonte, Matvii Ilchyshyn, Gabriele Pio La Scala, Diletta Lovascio, Alexandru Morosanu, Laura Paccione, Sara Pallotti, Davide Pappagallo, Luciana Percuoco, Ionut Rafael Stan]
«Da Polvere di stelle a Lolita Lobosco»
Assurdo!!! Sì, è assurdo vivere senza rendersi conto di dove si vive. Questo è ciò che accade alla maggior parte di noi. Passeggiamo senza «osservare» e, se lo facciamo, non è certo per chiederci chissà chi sia l’autore, quando o perché quest’opera d’arte è stata costruita. Un giorno, però, accade che, persone non appartenenti alla nostra città, ci domandano: «Sei di Bari? Stupendo! Ho visto la fiction Lolita Lobosco! Ho potuto apprezzare i posti incantevoli della città, il meraviglioso teatro sul mare e il lungomare! Un posto davvero suggestivo dove poter ammirare il mare e il cielo con i colori che fanno da sfondo ad un paesaggio mozzafiato».
A questo punto, la domanda nasce spontanea: «Ma stanno parlando di Bari?». Noi ci viviamo, ma come è possibile che non abbiamo mai visto tutto questo? Di Bari conosciamo soltanto le orecchiette con le cime di rape, le sgagliozze e il pittoresco dialetto. Una voglia di saperne di più ci ha spinto ad approfondire, a documentarci, a fare ricerche ed ecco che abbiamo scoperto la storia, le tradizioni, gli spettacoli, i film, le iniziative e i personaggi che l’hanno resa famosa.
La «curiosità» ha preso il sopravvento e abbiamo cominciato a chiedere ai nonni, ai genitori e alle maestre di raccontare la «nostra città». Ci hanno parlato di Alberto Sordi e Monica Vitti, attori famosi in Italia di cui non conoscevamo l’esistenza, che hanno girato il primo film importante a Bari: «Polvere di Stelle», del Festival canoro «Azzurro», trasmesso su Rai Uno dal 1982 all’89 che ha visto noti cantanti, presentatori e attori aggirarsi per le strade del centro lasciandosi fotografare e rilasciando autografi ai cittadini. Tornando ai tempi nostri, continuiamo a vedere personaggi illustri che scelgono questa location come set cinematografico.
Non dimentichiamo che Bari e la sua provincia hanno dato i natali a musicisti, artisti, scrittori, attori e registi affermati come: Nicolò Piccinni, Luca Medici (in arte «Checco Zalone») Sergio Rubini, Anna Oxa, Emilio Solfrizzi, Gennaro Nunziante.
Questa esperienza ci ha insegnato che nella vita dobbiamo essere «curiosi» perché la curiosità alimenta la sete di conoscenza che è la fonte del sapere.
[La 5ª B: Gaia Adda, Giada Antelmi, Dansiri Castillo Sanchex, Giovanni Catalano, Lucia Ester Dell’atti, Stefano Dellino, Diletta Dervishi, Francesco Paolo Fasanella, Lucia Foschini, Ruben Grimaldi, Greta Guglielmi, Sabrina Lattanzi, Rita Laudo, Alessio Malafronte, Marco Menolascina, Andrea Milella, Michelangelo Morelli, Fabiana Morolla, Giuseppe Petaroscia, Federico Ricciardi, Giorgia Pia Sfarzetta. ]
Il lungomare, magia tra cielo e monumenti
Quattro meraviglie affacciate sul mare. Bari non è solo la Cattedrale, il Castello Svevo, il teatro Petruzzelli ma altre bellezze che si trovano sul lungomare, nel tratto compreso tra piazza Gramsci e largo Adua. Il lungomare di Bari fu inaugurato nel 1927 in epoca fascista: oggi è una delle passeggiate più belle della città e un’occasione per ammirare, con un colpo d’occhio, una serie di edifici antichi e, allo stesso tempo, respirare l’atmosfera del capoluogo pugliese tra giardini e vista panoramica sul mare.
Il lungomare è il vero «collante» della nostra città in quanto la costeggia da nord a sud, dalla Fiera del Levante alle spiagge di Pane e Pomodoro e oltre. È uno dei più belli d’Italia, sia per la sua estensione sia per la sua struttura architettonica: al lungo rettilineo si alternano delle «rotonde», sporgenze semicircolari sul mare. Su di esso si affaccia il palazzo della Provincia realizzato fra il 1932 e il 1935 dall’architetto S. Dioguardi. Lo stile è del ‘400 ed è costruito con mattoni rossi sui quali spiccano le finestre a croce guelfa, cornicioni, scudi e due aquile in pietra. Al primo piano ci sono la sala consiliare e la sala della giunta, all’ultimo piano c’è la pinacoteca «Corrado Giaquinto» che raccoglie dipinti di artisti pugliesi e non. Il palazzo è famoso per la torre dell’orologio alta ben 62,5 metri.
A poca distanza dal palazzo della Provincia, sorge il Grande Albergo delle Nazioni che fu progettato dall’architetto Alberto Calza Bini nel 1932 come un transatlantico. Essendo una struttura angolare ha una forma semicilindrica che interrompe la simmetria assiale degli altri palazzi presenti sul lungomare senza alterarne l’armonia. L’edificio, in pietra bianca locale e travertino, fu inaugurato durante l’annuale Fiera del Levante nel 1935. Fu acquistato dal Comune e rimase albergo fino agli anni 70’.
Oggi, dopo essere stato ristrutturato conserva la sua funzione originaria di albergo. Verso nord c’è il teatro Kursaal Santalucia progettato in stile liberty da Orazio Santalucia nel 1924. La famiglia Santalucia voleva fare concorrenza agli altri teatri baresi ispirandosi alle kursaal (stabilimento termale, albergo…) del nord Europa. Nel corso degli anni la struttura ha subito diverse destinazioni d’uso tra cinema e teatro ed è stato chiuso e riaperto al pubblico più volte. Dal 1991 al 2011, anno in cui fu chiuso e messo all’asta, ha vantato la direzione artistica di Gigi Proietti. È stato riaperto al pubblico il 24 settembre del 2021. Venite a visitare Bari e non ve ne pentirete!
[La 5ªE: Giulio Bellini, Mesfin Mahlet Bezabeh, Lucio Artem Bodini, Roberta Cascarano, Francesco Costantino, Leonardo De Filippis, Martina De Giosa, Ivancarlo De Magis, Elena Eristavi, Sarah Falagario, Maria Antonietta Fraccalvieri, Anita Lezhava, Miriam Luce, Carlotta Mari, Matteo Marsico, Antonio Minella, Rossana Paganetti, Mario Antonio Recchia, Pierpaolo Ressa, Martina Stelo]
Teatro Petruzzelli sipario sulla cultura
Che originalità questo teatro «Rosso» nel centro di Bari. Un autentico «Pizz de core» per noi baresi. I ragazzi della nostra età hanno avuto la fortuna di vederlo già completamente ricostruito. Nel 1991, infatti, il teatro subì un grave incendio che lo distrusse in gran parte.
L’evento colpì il «cuore» di tutti non solo i baresi, riempiendolo di tristezza: per ben ottantotto anni questo monumento storico era stato il simbolo della città, soprattutto del nuovo quartiere murattiano, il salotto della città. Purtroppo, le fiamme non ci hanno potuto restituire la bellezza della cupola affrescata con i dipinti di Raffaele Armenise, ma, grazie alle nuove tecnologie, se n’è potuta conservare la struttura originaria, così come si è deciso di riproporre lo «sgargiante» colore che lo caratterizza.
Oggi la gestione del Politeama è affidata alla «Fondazione lirico – sinfonica Petruzzelli e teatri di Bari» che, da un lato continua a proporre spettacoli tradizionali (come opere liriche, concerti, balletti classici e altro…) e dall’altro pone uno sguardo al futuro, rivolto alle nuove generazioni e quindi a noi.
In particolare, con il progetto «Il Petruzzelli dei ragazzi», si organizzano spettacoli pensati per i giovani della durata di un’ora, al fine di avvicinare il pubblico di domani alla cultura teatrale con un primo approccio al repertorio lirico.
Proprio la nostra scuola, nel maggio 2022, ha assistito alla rappresentazione teatrale «La Notte di San Nicola» che ripercorreva gli aspetti fondamentali della vita del Patrono di Bari, raccontandone i più famosi miracoli. Per noi è stata un’esperienza unica, magica e suggestiva, che ci ha introdotto nel mondo del teatro e che vorremmo al più presto rivivere.
[La 5ª C: Claudio Giuseppe Bozzo, Anna Carbonara, Raianna Chuttooar, Leonardo Corvace, Riccardo De Corato, Francesca Giordano, Louise Arriane Limbo, Matilde Mastropasqua, Marta Petrosino, Paolo Portoghese, Alerto Pugliese, Andrea Rutigliano, Eva Scuccimarri, Adriano Pio Selvarolo, Andrea Pio Selvarolo, Elisabetta Sisto, Cesare Soria, Pierluigi Stingi, Carlotta Zampieri]
«Tra luoghi di culto, storia, movida e tradizione, Bari vecchia si vive in piedi»
Da una parte la tradizione dall’altra la movida. Il Borgo Antico o Bari Vecchia è un quartiere di viuzze che si snodano fra bellissimi palazzi storici, balconi fioriti ed illuminati con insegne che rappresentano parole gentili.
È stata riqualificata nel 2005: ripulita, restaurata e valorizzata nella sua anima antica e moderna.
Passeggiando per le sue strade, possiamo trovare sia negozi e locali moderni, sia le botteghe degli artigiani.
Bari vecchia si vive a piedi: si entra da Corso Vittorio Emanuele e si arriva a Piazza Ferrarese, la più grande piazza del borgo adiacente al porto vecchio della città, costeggiando il Lungomare.
Il centro storico ripercorre le tappe di uno scenario ricco di gusto: orecchiette di pasta fresca, verdure, crudo di mare, sgagliozze, popizze, focaccia, dolci, frutta secca e olive in acqua, sono i protagonisti di un itinerario gastronomico tipico della zona barese.
Il piatto tipico della puglia sono le orecchiette, risalenti al XII secolo. Con un semplicissimo impasto a base di farina di grano duro, acqua e sale nascono delle piccole “orecchie ruvide” che a seconda del condimento, cime di rape e acciughe o al ragù con le brasciole, si trasformano in un piatto ricco e prelibato apprezzato da molti.
Conosciuta in tutto il mondo, la focaccia barese, si può assaporare ancora calda mentre si cammina per le tipiche stradine del borgo, apprezzandone il profumo, la morbidezza o croccantezza a seconda della ricetta usata dal panettiere.
E proprio mentre gustiamo una popizza e una sgagliozza, un’orecchietta e un pezzo di focaccia, possiamo incontrare bancarelle di artigiani e monumenti religiosi di grande valore: la basilica di San Nicola e la cattedrale di San Sabino.
Il cuore pulsante della vita di Bari Vecchia ruota intorno alla figura del Santo Patrono San Nicola, le cui reliquie trafugate nel 1087 da un nucleo di marinai baresi a Myra, riposano nella maestosa Basilica di San Nicola. Per il Santo sono riservati momenti religiosi di grande coinvolgimento e trasporto: il 6 dicembre e il 7, 8 e 9 maggio. Le ultime tre date riguardanti la festa Patronale, comprendono rituali religiosi, spettacoli, cibo street food ed è un momento intimamente vissuto e partecipato da parte di cittadini e visitatori provenienti da ogni dove.
A far compagnia al Santo troviamo gli artigiani che grazie a una lunga e antica tradizione forgiano, da umili materie prime, oggetti di uso quotidiano di grande bellezza e che raccontano culture e tradizioni di mondi antichi. Così è possibile incontrare negozietti tipici di marionette, ebanisti, cestai e ceramisti.
Un cenno indispensabile va dedicato ai profumi del borgo che inebriano i passanti soprattutto nelle prime ore del giorno ed in particolar modo la domenica mattina: profumo di ragù, di polpette al sugo, calzone di cipolla, patate riso e cozze, il tutto avvolto nella magnificente cornice azzurra del mare pugliese.
Ci auguriamo con tutto il cuore che anche sia i baresi sia gli innumerevoli turisti possano apprezzare Bari Vecchia esattamente come noi: amore a prima vista!
[La 5ª A: Anastasia Adeishvili, Ahsanul Haque Bhuiyan, Cristopher Serra, Natalia Dalakishvili, Elia Jane De Castro, Jhernrell Dillopac, Morena Grimaldi, Francis Antony Laluz, Samuel Lopez, Kevin Padolecchia, Aidan Daniel Pascual, Nehom Picci, Lara Polselli, Giada Kaushili Ram, Giorgio Shixin Song]