BARI - Una «Via Crucis sulle vie della città di Bari». Questa l’idea diventata realtà pensata e realizzata da fra’ Nicola Summo, sacerdote dell’ordine dei frati minori cappuccini, in collaborazione con il fotografo e grafico barese Michele Guerra. Un libretto di 36 pagine strutturate sul simbolico cammino delle quindici stazioni da vivere nel periodo cristiano della Quaresima in preparazione alla Pasqua che - quest’anno - cadrà il 9 aprile. L’itinerario di preghiera si snoda in un percorso dei luoghi e del tempo in cui viviamo e dove risuonano le voci dei migranti e delle vittime della guerra, della pandemia e delle altre tragedie del mondo contemporaneo: vulnerabilità, abusi sessuali su donne e bambini, le attese di quanti vivono in condizioni di sofferenza, di conflitto e di fragilità.
«Questa Via Crucis moderna - spiega il 52enne religioso barese, vice parroco della Basilica Santa Fara di Bari - nasce da un’esperienza concreta fatta con l’incontro e l’ascolto di tante fragilità della vita quotidiana presenti nel nostro territorio. Un’esperienza unica a partire dalle corsie degli ospedali, nel dormitorio, fra i senza dimora, nel volontariato, nelle comunità, nelle parrocchie e negli ambulatori medici. L’incontro con la fragilità e vulnerabilità - continua fra’ Nicola - è più comune di quanto si immagini. Per strada, al mercato, nella stazione, persone in stato di bisogno reclamano il nostro aiuto e la nostra attenzione. Qui posso citare l’accompagnamento dei genitori che hanno perso il proprio figlio, l’incontro con il sacramento della riconciliazione di un giovane appena uscito dal carcere e deceduto dopo due mesi, le vittime di usura, la visita agli anziani ammalati e, infine, l’esperienza dell’infermeria a santa Fara».
Nel progetto si incastonano venti scatti fotografici tesi a rispecchiare questi ritratti di vita nella città di Bari, come una luce nuova che all’alba di Pasqua risanano i loro volti e le loro vite.
Da Davide, giovane volontario della parrocchia San Marcello alla mensa per i poveri, agli emarginati nei pressi di una spiaggia e in riva al mare. Quindi due esclusi su una panchina del lungomare e le donne in visita al carcere. E poi Antonio, Gerry, Michele e Antonio, tutti ospiti del centro diurno di via Bruno Buozzi «La nostra casa». Per continuare col ponte XX Settembre durante il lockdown, con una porta di casa nella città vecchia, una famiglia che corre sul lungomare ed una donna nella cripta della Basilica di San Nicola.
«Un passo ed una foto alla volta - dice il grafico Michele Guerra - abbiamo fermato degli istanti. Le nostre vite, anche nella bella città di Bari, sono campi di battaglia e di contraddizioni. La vita è fatta di queste assurdità. Le foto di questa raccolta (sarà pregata e meditata in alcune parrocchie cittadine tra cui San Marco a Japigia) vogliono essere finestre nella scatola della nostra città. Sono ritratti, i nostri, di una bellezza diversa che adesso, come strumento di fede, può diventare un’occasione di riscatto per la risurrezione di ogni persona».