BARI - Nei quattro anni tra il 2018 e il 2022 al «Giovanni XXIII» di Bari ci sarebbero stati sei decessi a seguito di infezione da Klebsiella e stafilococco. Ad accomunare i sei casi ci sarebbero due circostanze: i piccoli pazienti sono tutti stati sottoposti a un intervento di cardiochirurgia pediatrica, e sono poi transitati dalla Terapia intensiva. Il sospetto - tutto da verificare - è che l’«ospedaletto» non avesse implementato protocolli per il controllo delle infezioni.
La scorsa settimana il Policlinico di Bari, da cui dipende il «Giovanni XXIII», ha annunciato la sospensione dell’attività di cardiochirurgia. E sabato gli ispettori della Regione hanno fatto un vero e proprio blitz all’ospedale pediatrico, per acquisire documentazione utile a completare l’indagine straordinaria chiesta dal governatore Michele Emiliano al Nirs guidato dall’avvocato Antonio La Scala.
Non è un segreto la situazione esplosiva che si è creata negli anni al «Giovanni XXIII» tra il direttore della Terapia intensiva, Leonardo Milella, e il direttore della cardiochirurgia Gabriele Scalzo...