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Spaccio di droga a Bitonto: la Procura chiede 43 anni per il presunto clan Conte

 
Rosaria Galasso

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Rosaria Galasso

tribunale di Bari

Le pene più alte, 20 anni, sono state invocate per Domenico Conte, ritenuto a capo dell'organizzazione, e per Mario D’Elia, Francesco Bonasia, Damiano Giordano e Giovanni Palmieri

Giovedì 01 Dicembre 2022, 11:25

BARI - La Procura di Bari ha chiesto 43 condanne, a pene comprese fra 20 anni e due anni e due mesi di reclusione, per i presunti esponenti del clan Conte a processo, con rito abbreviato, con l’accusa di aver creato una fabbrica della droga alla periferia di Bitonto, nella Zona 167 e nel centro storico. Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa e sono ritenuti componenti e figure di spicco di un’organizzazione finalizzata al compimento di una serie di reati.

La pena più alta, venti anni di reclusione, è stata chiesta per Domenico Conte, soprannominato «Mimm u negr», ritenuto boss dell’omonimo clan. La Procura ha chiesto venti anni di reclusione anche per Mario D’Elia, Francesco Bonasia, Damiano Giordano e Giovanni Palmieri.

L’operazione fra Bari e Bitonto, in cui furono arrestati, risale allo scorso 21 febbraio. Secondo l’accusa, gli indagati avevano costituito, diretto e partecipato a un’associazione denominata clan «Conte», quale propaggine a Bitonto del clan «Capriati» di Bari, finalizzata alla cessione di cocaina, marijuana e hashish in due distinte piazze di spaccio: la prima era la Zona 167, in via Pertini a Bitonto. La seconda, di nuova costituzione grazie all’apporto di alcuni soggetti «scissionisti», era invece nel centro storico della città. 

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