L’allarme sociale sta nei numeri. Il 45% degli assegnatari di Arca Centrale ha redditi accertati inferiori a 12mila euro annui e corrisponde a circa 10mila nuclei familiari. Sono pensionati (uno o due persone per alloggio che arrivano a 9.600 euro) oppure lavoratori part-time. «A queste famiglie che vivono in povertà o ai limiti della povertà, bisogna dare risposte che li porti ad avere maggiore fiducia e rispetto nelle istituzioni».
furbetti «Per fare ciò – dice il Sunia - occorre colpire, con i mezzi già indicati dalle leggi, gli inquilini che consapevolmente hanno deciso di non pagare il canone di locazione e i servizi sulla scorta del “non pagare tanto non succede nulla”. La morosità ingiustificata si annida in gran parte in quei 1.749 assegnatari che pur avendo un reddito superiore a 25mila euro annuo non paga canoni e servizi. La morosità complessiva di questi assegnatari ammonta ad oltre 20 milioni di euro, il 25% del totale».
percorso di recupero Per il Sunia «una gestione mirata e seria di recupero della morosità, condivisa con i sindacati è necessaria per avviare un percorso di recupero economico e sociale. Dopo le diffide, e una volta conosciuto lo stato sociale ed economico di chi è in mora, vanno coinvolti i Comuni per aiutare quanti si trovano in oggettiva difficoltà economica e al contempo bisogna liberare gli alloggi da famiglie che hanno perso il diritto ad essere assegnatarie per aiutare chi oggi sta conoscendo la povertà».
Alle diffide mandate dall’Arca va cioè dato seguito con le azioni previste dalla legge. Secondo il sindacato, «le poche azioni avviate dell’ufficio legale per la maggior parte hanno colpito assegnatari con morosità da 800 euro a 10mila euro. I morosi con cifre importanti sono rimasti fuori dai recuperi».
Quello che per il sindacato è inaccettabile sono proprio i dati dell’ultimo bilancio sociale pubblicato: «Due milioni di euro sono canoni che non vengono pagati dagli inquilini dei locali commerciali. Qual è l’ostacolo – domanda il Sunia - che incontra l’Arca a recuperare questi crediti? Altri 13,5 milioni di euro circa sono le morosità degli 861 occupanti abusivi conosciuti all’ente e rappresentano il 17% degli 80 milioni di morosità complessivamente accertata dal bilancio 2019. Sono crediti esigibili? Pensiamo di no. In media l’abusivo deve all’Arca oltre 15 mila euro. Oltre 24,5 milioni di euro sono morosità in capo a 550 famiglie che detengono il 31% dell’intera morosità. Chi sono queste famiglie, qual è il loro stato economico e quali azioni sono state avviate? Il credito è esigibile sì o no?».
Anche in questo caso, per il Sunia la risposta è negativa: «Noi pensiamo che gran parte dell’importo non sia più esigibile per vari motivi legati anche a scelte sbagliate. Altri 35 milioni di euro pari al 44% del totale sono in capo a 2.064 assegnatari. L’Arca conosce la composizione del nucleo familiare, i redditi ed anche eventuali proprietà dei morosi. Per esempio: 745 assegnatari hanno dichiarato di essere proprietari di fabbricati. L’ente ha proceduto a verificare le proprietà dichiarate?».
Solo con un’operazione di trasparenza, dice il sindacato, «le Arca potranno tornare ad essere uno strumento regionale per affrontare l’emergenza abitativa sociale, ad integrazione dei compiti dei Comuni».