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Anniversario Marcia su Roma, Canfora a Bari: «La storia non si ripete, ma meglio vigilare»

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Luciano Canfora

Luciano Canfora

Ha tenuto una lectio magistralis in sala consiliare dal titolo 'Mai più fascismi. A cento anni dalla marcia su Roma'.

Venerdì 28 Ottobre 2022, 15:35

«Io sono convinto che le conoscenze storiche aiutino a maturare, non c'è distinzione di età. La storia non si ripete mai. Però bisogna vigilare: i cambi di governo così bruschi, così netti, danno alla testa a qualcuno che va fermato e tranquillizzato». E’ quanto ha dichiarato lo storico Luciano Canfora, partecipando oggi a Bari ad un evento per il centenario della 'Marcia su Roma', e rispondendo alle domande dei giornalisti su come le nuove generazioni possano tutelarsi di fronte a fenomeni che s'identificano in storie di totalitarismi, anche in riferimento all’arresto di ieri di un 23enne barese per terrorismo internazionale e propaganda ed istigazione per motivi di discriminazione razziale.

Canfora ha tenuto una 'lectio magistralis' in sala consiliare dal titolo 'Mai più fascismi. A cento anni dalla marcia su Roma'. La manifestazione è stata promossa dall’Anpi. Lo stesso storico è intervenuto anche sulla recente formazione del governo Meloni. «Per ora parlerei di continuità, che è un pò singolare. Tant'è vero che un leader dell’opposizione, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto questo è un Draghi Bis. Prima di valutare bisogna a mente fredda giudicare i fatti».
Dopo il suo intervento Canfora ha risposto alle domande degli studenti presenti, sulle ragioni storiche che hanno portato alla nascita del fascismo, al ruolo avuto da Benito Mussolini, ed alle tappe che hanno anticipato poi la 'Marcia su Romà del 28 ottobre del 1922. «Secondo me è fondamentale la conoscenza critica, cioè il fatto di non accettare passivamente né le propagande né le verità prefabbricate. La critica è la nostra arma e la più potente. La scuola è una trincea importantissima, mi auguro - ha aggiunto - che resista a tutti i venti anche più ricchi di pericolo». «La scuola - ha concluso - al momento è molto tartassata, talvolta umiliata. Credo che sia il luogo dove la coscienza critica prima o poi si desta. Le famiglie hanno la loro importanza, ma la scuola è più importante».

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