In corsia, su barelle, con le flebo attaccate e qualche coperta per coprirsi. A Medicina del Di Venere la situazione è questa. Pazienti per i quali non si riesce a trovare una collocazione in stanza, appoggiati lungo il corridoio.
«Il sistema sanitario locale è al collasso – spiega Nicola Brescia segretario nazionale Usppi – è come se si fosse abbattuta una sorta di tempesta perfetta. Tra il personale che è andato in pensione, senza che ci fossero nuove assunzioni, e la pandemia, lo stato di sofferenza si è aggravato con gli effetti che tutti abbiamo davanti agli occhi. Il risultato? Una assistenza ospedaliera che sembra di non stare in un paese civile, liste di attesa per esami medici di mesi e mesi, e personale medico ed infermieristico che crolla per la stanchezza. O ci siamo dimenticati solo qualche giorno fa della morte del dottor Brienza? Ci sono medici che mi raccontano di smontare dal turno notturno e rimontare per il pomeridiano. Stesse situazioni per gli infermieri...e speriamo che il Covid non rialzi la testa. Già ora per una tac si aspetta un anno, senza parlare dei malati oncologici, se si dovessero fronteggiare i centinaia di ricoveri per il Covid sarebbe la fine».
Usppi è forse il sindacato che raccoglie più associati tra il personale sanitario. Attivo dal 1985, conta ben 4 sedi su Bari ed una per ogni provincia e quest'anno compie 37 anni.Cosa chiede al prossimo Governo per risolvere questa emergenza?
«La mia speranza è che i lavoratori che abbiamo anche definito eroi della Sanità abbiano certezze lavorative. Quello che oggi non hanno. Serve più personale. Serve ripensare il servizio. È indispensabile costruire quella medicina territoriale che garantisca servizi al cittadino. Le condizioni di milioni di persone si stanno aggravando, aumentando le disuguaglianze sul piano economico-territoriale. Il problema occupazionale del mezzogiorno continua ad essere piaga sociale, vorremmo un rinnovato welfare teso a definire nuove ed efficaci prospettive lavorative. A livello regionale, mi sento di esprimere un plauso al Governatore Emiliano, e fa, - anche a seguito delle ns. continue manifestazioni – ha avviato la stabilizzazione per 6000 seimila precari nelle Asl pugliesi e ricordiamo su indicazione della Legge Madia promossa da un altro Governo».
C'è una parte del sistema sanitario che si deve rafforzare?
«Sicuramente la medicina di base. Si tratta di chi è più vicino alle persone, agli anziani. I medici di famiglia devono essere messi nelle condizioni di visitare e prendersi in carico i pazienti, non limitarsi a prescrivere visite o mandando i pazienti ai Pronto soccorso. Di conseguenza bisogna potenziare, e qualche volta anche costruire ex novo, quei servizi domiciliari che sono indispensabili in una società che diventa sempre più anziana».
Cosa può dare il sindacato, cosa fa Usppi?
«Continueremo a raccogliere sfide, a salvaguardare e tutelare i diritti del lavoratore e al proposito abbiamo attivato di recente due sportelli importantissimi e all’avanguardia rispetto le nuove problematiche denunciate dai lavoratori : lo “Sportello Mobbing” e lo “Sportello del malato” . Diciamo basta ai soprusi sul posto di lavoro e diciamo basta agli errori sul malato. Due grossi obiettivi per i quali ci avvalliamo della consulenza di esperti: psicologi, avvocati, sociologi ecc. Io ci credo, l’Usppi non si arresta, è cresciuta e continueremo a fronteggiare le necessità di tutti quelli che si rivolgeranno a noi. E poi in linea generale è necessario e urgente che il nuovo Governo subentrato e le istituzioni tutte mettano in campo interventi concreti, ai vari livelli e in tempi rapidi, prima che si inneschi una bomba sociale da non poter gestire».
ASL Bari: Nessuna criticità all’ospedale “Di Venere”, verifiche periodiche in tutti gli ospedali
Nessuna criticità dovuta al sovraffollamento, né nell’Ospedale Di Venere né in altri presidi. La ASL Bari smentisce categoricamente quanto riferito dall'Usppi.
Non più tardi di lunedì - si legge nella nota divulgata dall'Asl - il Direttore sanitario Danny Sivo ha effettuato un sopralluogo proprio in questo ospedale, accompagnato dal direttore medico di presidio e dal responsabile dell'unità Operativa di Anestesia e Rianimazione. Le verifiche hanno riguardato le sale operatorie, Terapia intensiva neonatale, Pronto Soccorso, Ostetricia e Ginecologia, Oculistica e Medicina con particolare riferimento alla gestione ottimale dei pazienti e alla loro sistemazione nei reparti, dal confort degli ambienti ai servizi igienici, verificando la presenza di tutti gli accessori e arredi necessari. Nessuna criticità è stata riscontrata nelle unità operative, segnatamente in Medicina, dove la situazione è risultata assolutamente in ordine, per cui va riconosciuto l’impegno e la dedizione degli operatori di questo reparto e di tutti gli altri. Tali controlli, inoltre, avvengono metodicamente e con periodicità, anche senza preavviso nell’Ospedale Di Venere come in tutti i presidi ospedalieri della ASL e in qualsiasi periodo dell'anno, motivo per il quale la ASL Bari auspicherebbe una maggiore collaborazione da parte dei sindacati di categoria. Già dal mese di maggio, infine, la Direzione sanitaria ha concordato con le direzioni mediche di presidio protocolli specifici per evitare episodi di sovraffollamento che, qualora si verifichino, comportano il trasferimento dei pazienti in altri ospedali così da garantire la migliore assistenza possibile in ogni circostanza.