La vita del bitontino Paolo Savino è cambiata per sempre quando aveva solo tre anni. «Ero a pranzo con la mia famiglia – ci racconta -, quando iniziai a dondolarmi con la sedia. Un gioco che facevo sempre, ma quel giorno scivolai e urtai violentemente la testa contro il muro». Al pianto e alle urla, presto si sostituì il silenzio. Paolo era entrato in coma, stato in cui sarebbe restato per due anni. «Quando mi risvegliai, dovetti ricominciare tutto da capo: imparare di nuovo a parlare e a camminare. E ancora oggi, a 41 anni, ho difficoltà di movimento e di parola». Paolo infatti da allora è affetto da una paresi. «Sapessi quante volte ho detto basta – confessa -, ma poi ho capito che accetto questa sfida». Una frase che ha voluto riportare anche nel testo di una canzone appena pubblicata, con la quale racconta la sua storia e le offese che è costretto a subire.
Si chiama «Cuor di leone», «perché così affronto la vita» spiega il bitontino, che pure avrebbe voluto intitolarla in un altro modo. «La prima parola a cui avevo pensato era “Handicappato”, perché spesso mi sento chiamare proprio così – ci confida -. Troppe volte mi hanno dato anche dello storpio, del menomato, persino in ambiti parrocchiali o associazioni per disabili».
«Questa canzone nasce proprio dalla rabbia nei confronti di chi mi prende in giro, di chi non si rende conto di quanta sofferenza si nasconda nei nostri sorrisi. Vorrei far capir loro che i disabili possono fare questo ed altro». È questo infatti il desiderio che ha rivelato anche a Francesco e Gaetano Acquafredda, due ragazzi bitontini titolari della John Cage Music Academy. «Il nostro incontro con Paolo è frutto della casualità – ci racconta Gaetano -. Un giorno passeggiava fuori dal nostro studio di registrazione e ci ha chiesto di cosa ci occupassimo. Così ci ha raccontato la sua idea. La sua storia ci ha emozionato e abbiamo accolto subito il suo appello».
Il 21enne, produttore e strumentista che già ha avviato un progetto con il nome d’arte Aquafredda, ha così radunato tutti gli artisti amici e conoscenti. «Insieme al cantante e autore Pasquale Schiraldi, abbiamo rivisto il testo di Paolo – continua - e io ho composto la musica. Quando ho mostrato il risultato a Raphael Camardella, insegnante di canto pop e jazz dell’accademia, lui stesso ha chiesto di poter contribuire e cantarne una parte. Lo stesso è successo anche con Luigi Maggio, voce della Swingati Bros e allievo della «John Cage». Ad accompagnare le tre voci, il violoncello di Maddalena Licinio. «Il brano, che abbiamo presentato anche al saggio di fine anno, vuole lanciare un messaggio contro la discriminazione non solo dei disabili, ma di qualsiasi tipo». Un invito rivolto a tutti e soprattutto ai giovani. Non a caso, è stato pubblicato su piattaforme social come youtube, facebook e instagram, insieme ad un videoclip, girato dallo stesso Aquafredda e da Noemi Pasqualoni sul lungomare di Palese. «Abbiamo portato lì Paolo all’alba, affinché avessimo la luce giusta che potesse dare al racconto un’atmosfera dolce». Un’esperienza giudicata entusiasmante anche dallo stesso protagonista, che ora ha una certezza: «Ci sono varie forme di disabilità. La più pericolosa è essere senza cuore».