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Anche a Bari partono i saldi estivi ma i commercianti non ci stanno: «Sconti troppo anticipati»

 
Francesca Di Tommaso

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Francesca Di Tommaso

Anche a Bari partono i saldi estivi ma i commercianti non ci stanno: «Sconti troppo anticipati»

La scontistica parte in tutta Italia il 2 luglio e termina il 15 settembre. No vendite promozionali 30 giorni prima

Sabato 25 Giugno 2022, 12:59

No, non ci siamo nemmeno questa volta. La stagione dei saldi estivi 2022 partirà il 2 luglio: una data «nazionale», stabilita dalla conferenza delle Regioni, valida per tutti nel primo sabato del mese di luglio. Inevitabili il malcontento e la preoccupazione nel mondo del commercio: una data ridicola, è la reazione degli operatori, che annulla ogni occasione di ripresa effettiva per una categoria che aspira alla normalità solo da qualche mese.

I due anni dell’emergenza pandemica sono passati tra riaperture annunciate e ripartenze previste ma intermittenti oltre che difficili; vuoi per i costi aggiuntivi e obbligatori delle misure di sicurezza anti-covid da adottare, vuoi per i legittimi timori di circolare, acquistare, avere una vita sociale.

Nei due anni scorsi la situazione pandemica aveva consentito lo slittamento della data di inizio saldi: nel 2021 la Puglia fu l’ultima regione come data di inizio saldi, il 24 luglio. Nel 2020, i saldi partirono il 1° agosto.

In ogni caso, il primo sabato di luglio è ritenuta una data troppo anticipata dai commercianti: se la stagione estiva comincia il 21 giugno appare paradossale che dopo un paio di settimane si parli di saldi di “fine stagione”.

La decisione della Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni di fissare orientativamente al 2 luglio la data di inizio delle vendite straordinarie, fa riferimento all'intesa ratificata dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province autonome nell’anno 2011. Nelle intenzioni dei legislatori, la data unica per tutto il Paese «soprattutto in un momento così delicato per il ritorno ad una nuova normalità, evita una inutile competizione tra regioni».

Sarà. Intanto la città è tornata a sfoggiare vetrine leggere e colorate, al profumo di vacanze e non solo: vola il comparto cerimonie ed eventi, segnale di una quasi riconquistata normalità. Nei pomeriggi seppure afosi, le strade sono popolate; nei negozi, quelli sopravvissuti (non dimentichiamolo) alla crisi conseguente l'emergenza sanitaria, i clienti sono i benvenuti e hanno voglia di temporeggiare, non solo per la socialità ritrovata, ma per il piacere dell’acquisto tanto agognato.

Fermare così presto questa economia circolare non piace a nessuno: oltre che decisione presa senza interpellare le associazioni di categoria, come commentano da Confesercenti Puglia.

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