BARI - «È inspiegabile il disinteresse. Perché Bari Vecchia, con i suoi vicoli meravigliosi che sono il cuore e l’attrazione principale del turismo cittadino, è abbandonata a se stessa e lasciata nel pieno degrado?». Più che un lamento, quello che arriva dai residenti del centro storico (sono complessivamente 3mila) è un appello: «Attenzione, abbiamo bisogno di servizi, ma soprattutto di non essere dimenticati. Tutti si fanno vanto di Bari Vecchia ma si fa troppo poco per chi ci vive. Basti vedere quel che è accaduto durante la festa di San Nicola. Bloccati in casa e invasi dalle auto, chiusi dentro pure dai new jersey».
Il Comitato dei residenti di Strada Santa Teresa dei Maschi, ad esempio, invita provocatoriamente l’Amministrazione comunale a viaggiare. «Andate a fare una vacanza in Europa, andate a vedere e poi tornate. Diteci se Bari regge il confronto, senza nemmeno i servizi minimi. Ci vergogniamo di mostrarla ai turisti in queste condizioni. È imbarazzante per noi che ci viviamo. È anche vero che chi ci abita deve dare il buon esempio, rispettare le regole e imparare a curare di più il nostro territorio, ma non possiamo fare tutto noi: non possiamo lavarci le strade, fare la differenziata portandola nel murattiano, spostare le auto in divieto di sosta, attivare i varchi o controllare che chi entra abbia il pass residenti. Non siamo i portinai del centro storico».
In effetti basta una passeggiata di mezz’ora per vedere cumuli di rifiuti agli angoli di strade sporche, zero cestini, auto parcheggiate nelle vie pedonali, varchi non attivi, nessuna telecamera e nemmeno vigili che controllano. Eppure, in questi giorni di maggio, Bari vecchia è affollata di turisti italiani e stranieri. Proprio chiese, edicole votive e monumenti sono «maltrattati» e nelle foto ricordo sui cellulari di olandesi e francesi si vede quel Sud di cui poi ci si lamenta. Altro che «caratteristico o pittoresco».
In piazza Corridoni il parcheggio, che dovrebbe essere per i residenti, è usato da tutti (peraltro eludendo il grattino da 2 euro del Murattiano) ed è in mezzo all’olezzo di 9 cassonetti di indifferenziato scoperchiati dove si conferisce a tutte le ore. Eppure la piazza è l’accesso al centro storico per chi arriva dalla stazione e percorre via Sparano e piazza Chiurlia. «Un bel biglietto da visita, non trova?», ci fa notare una signora che si lamenta delle deiezioni canine e dei gatti che girano attorno. «Aspettiamo topi e scarafaggi, tanto ormai al caldo dell’estate manca poco!». Incuria e sporcizia si trovano un po’ ovunque: è la «tradizione» di accumulare sacchetti nei cosiddetti «angoli del rimmato». Sono più scuri perché la pietra è intrisa di sporcizia e man mano che passano le ore si riempiono di spazzatura.
«La settimana scorsa hanno portato via un frigorifero» ci dice un signore. Le auto parcheggiate in doppia fila davanti al Castello Svevo fanno il paio con quelle in sosta nella piazzetta pedonale della Chiesa dei Gesuiti o che chiudono la prospettiva su S. Teresa dei Maschi, gioiello barocco e terza chiesa più visitata dopo Basilica e Cattedrale, o quelle lasciate sulla muraglia o davanti alla scuola Corridoni. Perché i varchi sono inattivi da anni? Perché ne manca uno accanto al Castello? Da lì si arriva dappertutto. Ma poi: perché non c’è una rastrelliera per le bici? Chi la usa, proprio per limitare il traffico, deve affidarsi ai pali. «Ci siamo arresi perché abbiamo avuto solo promesse» affermano dal Comitato Santa Teresa dei Maschi che ha abbellito a proprie spese la strada pedonale con piante e fioriere e che vorrebbe che tutti, dai residenti storici al Comune, si prendessero cura dell’angolo più bello della città. «Avevamo chiesto di mettere due alberi d’ulivo simbolo della Puglia e della pace all’inizio della muraglia. Non sono mai arrivati, ma siamo pronti a pagarli di tasca nostra. Possono almeno darci l’autorizzazione a farlo?».