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Avvocato barese ha accolto 12 profughi nella casa di famiglia

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

L’avvocato barese che ha accolto 12 profughi nella casa di famiglia

Gagliardi La Gala ha aperto le porte del palazzo di Tricarico: «Merito di mia moglie e del vescovo»

Martedì 22 Marzo 2022, 07:30

BARI - I primi cinque ospiti arriveranno stamattina. Altri sette sono previsti a breve. Dodici persone, bambini e giovani madri fuggiti dall’Ucraina in guerra, che un avvocato barese e sua moglie hanno deciso di accogliere a proprie spese nella casa di famiglia a Tricarico. L’iniziativa doveva rimanere privata, come è nelle corde di uno dei più noti e rispettati amministrativisti della città. Ma poi il passaparola tra i colleghi del foro di Bari, anche loro coinvolti nel dare una mano, ha fatto emergere lo slancio di Franco Gagliardi La Gala, 75 anni, uomo di profonda devozione cristiana.

«Deve per forza scrivere il mio nome?», si schermisce l’avvocato Gagliardi La Gala mentre risponde al telefono dal piccolo centro normanno in provincia di Matera. I preparativi fervono. E serve insistere un po’ per vincere la sua riservatezza: «Non credo di aver fatto nulla di straordinario. Se avessi un palazzo di mille piani lo riempirei di queste magnifiche persone che hanno bisogno di aiuto. La casa di famiglia a Tricarico è un piccolo museo in cui hanno lasciato traccia le undici generazioni che mi hanno preceduto, ma senza che nessuno più lo viva. Mio papà era un chirurgo e aiutò a creare l’ospedale cittadino svuotando casa. Proprio all’inizio di questa infame guerra mi sono venuti in sogno mio padre e mia madre che avendo alle spalle una lunga schiera di antenati mi hanno detto con forza e dolcezza: “Apri la casa, apri il cuore, non avere paura”».

L’iniziativa ha coinvolto la comunità religiosa, i colleghi, la famiglia. La Caritas diocesana, con i suoi volontari, ha allestito la mensa e si occuperà della prima accoglienza. «Tutto nasce - dice l’avvocato - dal pragmatismo e dallo spirito illuminato del vescovo di Tricarico, monsignor Giovanni Intini, pugliese verace originario di Noci, da don Giuseppe Molfese, direttore della Caritas, e dalle mani preziose di mia moglie Marina Del Prete, donna di poche parole e di molte azioni, nonché da una serie di splendidi e generosi amici pugliesi che appena ho aperto bocca hanno ricolmato di ogni bene un camion che domenica è giunto da Bari». Nel mezzo c’era anche un biglietto vergato da un bambino: «Enrico, il figlio di un caro amico, a soli 9 anni ha caricato sul camion un pacco di sale e la bandiera ucraina che ora garrisce sulla terrazza di casa, in attesa di accogliere i nostri fratelli». 

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