BARI - «Le ennesime restrizioni del 24 e del 31 e dei weekend di dicembre, imposte per la città di Bari con ordinanza sindacale, sono legate ad una logica aberrante ed ipocrita che penalizza ancora una volta un comparto già duramente segnato da nove mesi». Lo denunciano in una nota le associazioni dei ristoratori di Bari, proclamando uno stato di agitazione «che produrrà nelle prossime settimane forme di mobilitazione, di protesta e di informazione» e annunciano già per domani una conferenza stampa, alle 10 in piazza Prefettura a Bari.
«Fin dall’inizio la caccia mediatica all’untore ha individuato la ristorazione in tutti i suoi aspetti come il capro espiatorio. Crediamo sia giunto il momento di dire basta». Alla protesta aderiscono le associazioni «We are in Bari vecchia», «Movimento Impresa», associazioni di ristoratori di altre città dell’area metropolitana di Bari ma anche del resto della regione e «Passione Horeca», che in post su facebook, ha anche scritto: «credere di far passare come condivisa un’ordinanza che spezza le gambe alla ristorazione è l’ennesima bugia raccontata dalle istituzioni». Il riferimento è al provvedimento con il quale il sindaco di Bari Antonio Decaro ha disposto la chiusura anticipata delle attività di ristorazione alle 11 nei fine settimana di dicembre e nelle vigilie di Natale e Capodanno con la precisazione, nelle ultime ore, che dopo quell'orario sarà vietato l’asporto ma comunque consentito il servizio a domicilio.