BARI - Un ragazzo, dopo essersi recato due volte alla farmacia territoriale dell’Asl Bari, non sarebbe riuscito ad ottenere un farmaco antitumorale per sua nonna perché «non disponibile». La vicenda è riferita dal presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo: «Quanto successo a Bari - dice - è la riprova dei forti limiti della distribuzione diretta di farmaci da parte di ospedali e Asl. Un giovane, al quale va umanamente tutta la mia solidarietà, non ha trovato l'antitumorale per la nonna dopo essersi recato ben due volte nella farmacia ospedaliera, trovandola chiusa la prima volta e facendo 4 ore di fila la seconda.
I forti limiti della distribuzione diretta, che da tempo denunciamo, sono scarsa efficienza del servizio e innumerevoli disagi per i malati e i loro familiari». Il farmaco che avrebbe dovuto ritirare il ragazzo è il Tagrisso, la prenotazione per il ritiro - secondo quanto riferito dal giovane - era fissata per il 29 settembre ma quel giorno la farmacia territoriale sarebbe stata chiusa per inventario. Il ragazzo, quindi, sarebbe tornato il 2 ottobre scorso ma, dopo un’attesa di circa quattro ore, gli sarebbe stato riferito che il medicinale non era disponibile in quel momento. «Tutti ostacoli - sostiene Cossolo - che potrebbero essere superati dispensando anche i farmaci acquistati dalle Asl attraverso le oltre 19.000 farmacie convenzionate, capillarmente presenti su tutto il territorio, comprese le aree interne e le zone rurali». Il caso è finito anche in Parlamento con un’interrogazione al ministro della Salute, Roberto Speranza, da parte del parlamentare di Fratelli d’Italia, Marcello Gemmato, segretario commissione Sanità alla Camera dei deputati.

La vicenda è riferita dal presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo
Lunedì 05 Ottobre 2020, 19:35