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San Cataldo, petizione dei residenti contro le auto

 
RITA SCHENA

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RITA SCHENA

San Cataldo, petizione dei residenti contro le auto

Una proposta alternativa: «Chiediamo il ripristino del senso di marcia precedente ai lavori. Intenzioni giuste, ma così non viviamo»

Martedì 11 Agosto 2020, 15:00

BARI - Per strana è strana. La viabilità modificata sul Lungomare Starita sicuramente stravolge abitudini e colpo d'occhio nell’intero quartiere San Cataldo. Se ancora non si è percorso il tratto non si può veramente capire. Inizialmente quella strana segnaletica orizzontale può sembrare una deviazione per un incidente o qualcosa di provvisorio, poi ci si rende conto che invece è un progetto ben definito. C'è questa pista ciclabile al centro della carreggiata, ci sono le chicane, i parcheggi a pettine e soprattutto l'obbligo di entrare nel quartiere se devi tornare indietro, perché tra le novità più evidenti è che il Lungomare perde il suo storico doppio senso di marcia.

«Solo che questo significa congestionare strade interne che non sono state pensate per far transitare tante auto», mette in evidenza Pasquale Miccoli residente nel quartiere e promotore di una petizione che in poco più di 72 ore ha già raccolto 150 firme.

«Che sia chiaro, noi non ci opponiamo al progetto. L'idea di un Lungomare pedonabile, con aree verdi, senza le auto che si fermano in tripla fila... è tutto bellissimo e solo un pazzo potrebbe dire il contrario, solo che a fronte di questo progetto che verrà, già ora noi residenti all'interno paghiamo uno scotto alto. Prendiamo via Corsica, con la nuova viabilità imposta si trasforma in una strada principale, ma non ne ha le possibilità. È piccola e stretta, il marciapiede non può ospitare due persone nello stesso momento, non ha camminamenti pedonali adatti, costringendo i pedoni a camminare per strada, specie se si portano passeggini, carrozzine per diversamente abili o in presenza di minori che necessitano dell’accompagnamento di un adulto. Il problema era preesistente il progetto del lungomare, ma ora è anche peggio. In questa strada vive la signora Maria che è una anziana invalida al 100% che si muove solo con la carrozzina, ormai la signora vive da reclusa in casa, le è impossibile poter essere accompagnata, anche solo per una passeggiata, data la criticità del marciapiede e l’enorme presenza di auto per strada».

Caos, smog, traffico che si è moltiplicato i residenti sono già esasperati dopo pochi giorni della sperimentazione, se come ogni anno i primi di settembre ci fosse stata la Fiera del Levante, la situazione rischiava di esplodere.

«Non vogliamo sembrare quelli che criticano e basta – cerca di spiegare Miccoli –. Ci rendiamo conto che il progetto è complesso e che come dice l'assessore Galasso c'è bisogno di abituarsi, ma per chi vive in queste strade interne ed era abituato a sentir passare sì e no venti auto al giorno, ora non riesce più a vivere. Il traffico, lo smog, qui ci sono case a pian terreno e l'aria è diventata irrespirabile per chi ci vive. Per non parlare di quanti ancora prendono le strade in controsenso, non vedendo la nuova segnaletica. È tutto questo che stiamo cercando di spiegare con la nostra petizione. Vogliamo solo sederci ad un tavolo e trovare una soluzione, siamo convinti che c'è la possibilità».

L'amministrazione comunale ha già dato la disponibilità ad ascoltare le proposte dei residenti. Proposte costruttive e non solo negazioniste e che puntano a risolvere una serie di problemi, tra questi la paura che alcuni stanno sviluppando a camminare su strade che improvvisamente sono diventate arterie fortemente trafficate.

«Con la nostra petizione chiediamo che possa esserci un’inversione del senso di viabilità tra via Corsica con via Marconi - sottolinea Miccoli -: via Marconi risulta essere la prima arteria provenendo dal lungomare lato fiera e non solo, è dotata ambo i lati di marciapiedi adatti e consoni alla fruizione da parte dei pedoni e, se voluto, potrebbe essere sfruttata su un lato della stessa come parcheggio (come oggi già accade) per chi arriva e decide di accedere a quella che in futuro sarà la bellissima area pedonale».

Il quartiere vive un disagio e chiede di essere ascoltato, la petizione serve a far comprendere l’entità di questo disagio, ma anche a trovare una soluzione che possa incastrare diverse necessità. «Continueremo fino a Ferragosto a raccogliere firme - conclude Miccoli -, siamo una piccola comunità e stiamo usando gli strumenti che la democrazia ci consente. Ci sembra che il Comune si stia già mostrando sensibile alle nostre istanze, un buon segnale. Vogliamo solo che torni l’armonia all’interno del quartiere».

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