GRAVINA - Il filo che separa una bravata da un atto intimidatorio è sempre sottilissimo. A un giorno di distanza dall’esplosione della bomba carta in piazza Scacchi, sistemata sotto l’albero di Natale, con tanto di tonfo avvertito anche nelle arterie limitrofe e danni ai vetri di alcune abitazioni, la città si chiede perchè.
«Quanto successo non è stato una bravata, questa è mafia, delinquenza vera - riflette il consigliere regionale pentastellato Mario Conca -. Una bomba carta messa sotto un albero che proiettava pubblicità luminosa, oltre che consentire ai bimbi di farsi la foto sull’annessa slitta, è paragonabile a un attentato a un’attività commerciale. Che differenza passa tra l’accaduto gravinese e la bomba carta fatta esplodere davanti alla saracinesca del bar di Taranto qualche settimana fa? - si domanda Conca -. A chi dava fastidio quel piccolo business luminoso ideato da giovani che si ingegnano per non emigrare? Chiamiamo le cose con il loro nome, tentare di sminuirle ci rende complici. Spero che una piazza cosi centrale fosse schermata da telecamere», si augura.
Dita puntate anche da Italia Viva, sezione locale del partito di Renzi: «Che si tratti di un grosso atto vandalico o di un vero e proprio atto intimidatorio nei confronti di chissà chi, resta comunque lo sconcerto per una simile azione compiuta in pieno centro cittadino. Oltre ai danni provocati alle cose - osservano i renziani gravinesi -, la forte esplosione avrebbe potuto causare conseguenze serie anche alle persone. Qualcuno ha alzato l’asticella del crimine per lanciare un segnale?».
Mentre i Carabinieri della stazione locale stanno acquisendo tutti gli elementi utili a rintracciare gli autori, dal sindaco Alesio Valente arriva un monito alla città. «Finiamola, per ogni cosa, di dare la colpa alle istituzioni, agli altri. È proprio questa mentalità che offre sempre un alibi o una scusa a chi sporca, ruba o mette una bomba. Diciamolo in maniera chiara. Se le strade di campagna sono sporche di immondizia, la colpa non è di chi non pulisce, ma di chi sporca. Se rubano un’auto, la colpa non è dei vigili che non erano in giro, ma dei ladri. E se mettono una bomba - specifica - la colpa è del delinquente. Bisogna educare. Abbiamo bisogno che tutte le istituzioni, a cominciare dalle famiglie, facciano la loro parte. Questa è la verità. Ma se ci nascondiamo tutti dietro un dito e scarichiamo sempre le responsabilità sugli altri, offriremo un alibi ai vandali, ai delinquenti, agli indifferenti. Poi, certo, sono d’accordo anch’io sul fatto che occorrano più controlli, punizioni esemplari per i responsabili, e che comunque si può e si deve fare di più. Ma di certo la mentalità va cambiata con l’educazione».