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Bari, in due abusarono di 16enne disagiata, Procura chiede condanna

 
Redazione online

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Le violenze furono consumate nell'arco di un anno e mezzo, nel 2017

Martedì 30 Aprile 2019, 15:38

20:21

La Procura di Bari ha chiesto due condanne a 10 anni di reclusione per i due baresi Francesco Cassano di 69 anni e Michele Armenise di 45, accusati di aver abusato sessualmente per un anno e mezzo di una 16enne con disagio socio-ambientale. I due imputati, difesi dagli avvocati Francesco Racanelli e Sergio Ruggiero, rispondono di violenza sessuale pluriaggravata. Nel processo sono costituiti parte civile i genitori della vittima, assistito dall’avvocato Stefano Remine, e l’associazione Gens Nova che tutela minori e persone svantaggiate, rappresentata dall’avvocato Antonio La Scala. L'accusa è rappresentata dal pm Marcello Quercia. La sentenza è prevista il prossimo 18 giugno.

Abusi sessuali su 16enne, due baresi a processo

Gli abusi, definiti dalla Procura «turpi e deprecabili», sarebbero stati commessi a turno e in alcuni casi contemporaneamente da Cassano e Armenise, costringendo a volte la 16enne anche a seguirli in casa per guardare con loro film pornografici.

Le violenze sulla 16enne si sarebbero consumate fino all’agosto 2017, quando i due odierni imputati sono stati arrestati e da allora sono detenuti ai domiciliari. Stando alle indagini di Carabinieri e Polizia municipale, inizialmente coordinate dal pm Simona Filoni, gli abusi sarebbero avvenuti in diversi luoghi della città, dal retrobottega gestito dal più anziano dei due, dove la ragazza aveva lavorato per qualche tempo dando una mano con le consegne a domicilio, ad un garage, dalla campagna dell’altro ad una cabina della spiaggia barese San Francesco, nel periodo in cui la struttura balneare era chiusa.

La difesa dei due imputati, rappresentata dagli avvocati Francesco Racanelli e Sergio Ruggiero, ha chiesto «l'assoluzione ovvero la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale» evidenziando una serie di circostanze che escluderebbero la violenza. In una nota l’avvocato Racanelli sottolinea che i due imputati «seppur accusati di un turpe delitto devono presumersi innocenti sino a condanna passata in cosa giudicata secondo quanto previsto dalla nostra Costituzione».

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