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Romito: «Vicesindaco leghista? Forse. Senza noi nessun futuro»

 
Carmela Formicola

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Carmela Formicola

Romito: «Vicesindaco leghista? Forse. Senza noi nessun futuro»

Intervista a Fabio Romito: «Salvini dopo le primarie mi ha mandato un messaggio...»

Giovedì 28 Febbraio 2019, 12:39

Qualcuno lo vede già seduto sulla poltrona di vicesindaco. Qualcun altro pensa che il centrodestra barese sia così profondamente lacerato da non avere strada lunga. Ma Fabio Romito, nonostante gli appena 30 anni d’età, ha le idee chiare. «Il vice sindaco? L’importante è far capire un messaggio importante e cioè che la Lega è determinante per il futuro del centrodestra in questa città».


Ha sentito Salvini dopo le primarie?
«Mi ha mandato un sms lunedì mattina, complimentandosi per il risultato e dimostrandosi come sempre un vero leader, quello che ti sostiene non solo quando vinci. E comunque, il 30% dei consensi incassati dalla Lega alle primarie sono un risultato più che lusinghiero, siamo il primo partito della coalizione».


Si dice che il grande afflato tra i tre sfidanti delle primarie sia soltanto apparenza. Che dal giorno dopo le primarie, in realtà, ognuno si sia messo a remare per i fatti suoi.
«Le dietrologie degne della peggiore politica modello Prima Repubblica non mi appassionano minimamente».


Quindi state programmando insieme la campagna elettorale?
«Adesso bisogna lavorare per i cittadini, per dare diritto di cittadinanza a quelli che ci chiedono di rappresentarli, perché al momento non sentono rappresentati i propri bisogni e le proprie istanze».


Dicono che Decaro sia rimasto soddisfatto dall’esito delle primarie.
«Decaro ha poco da star sereno. E poi c’è la Cabala dalla nostra parte: nessun presidente dell’Anci è stato rieletto sindaco».


Parliamo della Lega, un partito sostanzialmente appena nato sulla scena politica barese che ha volti giovani ed energie nuove. Però ha dentro anche alcuni vecchi volponi della politica pugliese.
«Queste anime convivono nella maniera più utile. Tra l’altro mi sembra sano recuperare l’esperienza di chi ha fatto politica prima di me. Sono una persona umile che ha voglia di capire, di ascoltare, di continuare ad imparare».


E come risponde a chi dice che il candidato sindaco del centrodestra sia un ex di centrosinistra? Crede che la recente appartenenza di Di Rella potrà creare qualche imbarazzo allo schieramento nel corso della campagna elettorale?
«No. Pasquale Di Rella è un tecnico, è una persona esperta, uno che conosce il Palazzo dal di dentro. Ed è un uomo pacato, certo non è mai stato in testa ai cortei a gridare “Aprite i porti”».


Perché, una delle priorità del governo cittadino di centrodestra sarebbe la chiusura dei porti?
«I temi saranno quelli popolari dei quali la Lega si fa interprete: la sicurezza, il commercio, la centralità delle professioni, la ripartenza delle imprese, solo per dirne qualcuno. È ovvio che il primo partito della coalizione darà il suo contributo forte all’azione del governo cittadino».


Ma in questo governo barese a guida centrodestra che spazio ci sarebbe per il Movimento 5 stelle, vostro alleato nazionale?
«Lo deciderà Salvini. Personalmente non ho nessuna preclusione all’alleanza con i grillini. Con loro ho condiviso cinque anni di opposizione, ma noi siamo un partito organizzato e gerarchico. È il segretario che dà la linea politica».

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