Proseguono le operazioni di recupero del rimorchiatore Galesus, rimasto incagliato sul litorale di Bari sulla spiaggia di Pane e Pomodoro mentre tentava di soccorrere il mercantile turco arenatosi a sua volta il 23 febbraio scorso a causa della mareggiata in corso. Lo annuncia in una nota la società Rimorchiatori Napoletani, proprietaria del Galesus. Grazie all’intervento di oggi dei sommozzatori è stato possibile ispezionare e scandagliare il fondale e visionare lo stato dei luoghi e del mezzo. Ispezioni che hanno reso possibile «preparare in sicurezza la manovra di disincaglio del rimorchiatore» che sarà portata a termine dal rimorchiatore Dritto partito da Taranto, attrezzato per le manovre.
«Intanto - prosegue la nota - ininterrotta da sabato, prosegue l’assistenza sia materiale che morale ai 3 membri di equipaggio a bordo del Galesus, e tutta la Rimorchiatori Napoletani sta seguendo con attenzione e vicinanza la risoluzione del problema». «L'equipaggio sta bene - aggiunge la società - e come sempre in tutte le situazioni di difficoltà o di pericolo che il servizio di rimorchio portuale abitualmente affronta intervenendo in situazioni e in condizioni di ogni tipo per prestare assistenza e talvolta soccorso alle navi in entrata o in uscita dai porto, mostra grande senso di responsabilità e di attaccamento al proprio lavoro e al proprio ruolo».
IL SOPRALLUOGO DI DECARO - Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il contrammiraglio Giuseppe Mele, comandante della Direzione Marittima di Bari, hanno compiuto un sopralluogo sulla spiaggia di Pane e Pomodoro per assistere alle fasi propedeutiche allo svuotamento del carburante dal serbatoio del mercantile turco arenatosi il 23 febbraio scorso sul lungomare sud di Bari.
Da questa mattina gli uomini a bordo del motopontone Eliseo, giunto da Mola di Bari, stanno predisponendo le operazioni che consentiranno da domani di cominciare a insufflare acqua nelle cisterne del mercantile per poi estrarne il gasolio.
«Stanno predisponendo la stazione di pompaggio con pompe di sollevamento e manichetta», ha spiegato Decaro che ha anticipato che gli addetti lavoreranno anche nella notte. «Le operazioni procedono come da programma - ha aggiunto i contrammiraglio Mele - Ma ci vuole tempo. Non è semplice perché la sala macchine è completamente allagata e i sommozzatori, man mano, scoprono cose nuove a cui devono porre rimedio».
Concluse le operazioni preliminari, le attività di svuotamento partiranno domattina alle 7 e termineranno alle 18. Il carburante della Efe Murat sarà trasferito dei serbatoi nelle cisterne sistemate sul pontone e poi stoccato nel porto di Bari in giornata. Successivamente si procederà a eliminare dalla sala macchine del mercantile l’acqua in cui sono presenti residui oleosi.
Quanto al Galesus, il rimorchiatore arenatosi a sua volta nel tentativo si soccorrere la nave turca, l’armatore dovrà predisporre il piano di rimorchio che dovrà essere posto all’attenzione dell’ente tecnico del Registro italiano navale. Non è improbabile che si tenti di trainarlo con un rimorchiatore della stesa società giunto da Taranto.
(video Luca Turi)
L'INCHIESTA E L'INCIDENTE PROBATORIO - È stata motivata dal rischio che l'equipaggio della nave Esa Murat lasciasse Bari, la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla Procura nell’ambito dell’indagine sul naufragio del mercantile, arenatosi il 23 febbraio scorso sulla costa sud di Bari a causa di una forte mareggiata. Il comandante e l’intero equipaggio, però, tutti di nazionalità turca, sono già ripartiti.
Nell’inchiesta, i cui accertamenti sono delegati alla Capitaneria di Porto, è indagato il comandante. Nei suoi confronti si ipotizzano i reati di naufragio colposo e violazione dell’articolo 1.231 del codice della navigazione sulla inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione. Il pm Larissa Catella ha firmato ieri mattina la richiesta, inoltrata al gip, di interrogare nella forma dell’incidente probatorio il comandante della nave, Kucukyildiz Oral, e altri quattro membri dell’equipaggio, coloro che si trovavano in plancia al momento dell’incidente. Tale procedura processuale permette di cristallizzare la prova, in questo caso le dichiarazioni, cioè anticiparne l’assunzione rispetto alla fase del processo, per il rischio che l’accertamento diventi irripetibile. Nel caso specifico per il rischio che, l’indagato e i testimoni, già sentiti a sommarie informazioni dopo lo sbarco, una volta lasciata Bari non avrebbero più potuto rendere dichiarazioni utili alle indagini. La richiesta, però, si apprende da fonti della difesa, è stata notificata solo oggi, ma nel primo pomeriggio di ieri comandante ed equipaggio sono ripartiti da Bari per tornare in Turchia.
Stando a quanto ricostruito dagli uomini della Capitaneria di Porto di Bari, coordinati dal pm Larissa Catella, il comandante avrebbe deciso di proseguire la navigazione verso la Turchia tenendosi vicino alla costa, anziché proteggere il cargo e l’equipaggio riparandosi nel porto di Bari fino a quando le condizioni meteo marine non fossero migliorate. Così si sarebbe arenato sul basso fondale della spiaggia di Pane e Pomodoro e poi incagliato tra i frangiflutti. Dopo aver raccontato in qualità di testimone quanto accaduto all’alba di sabato, il comandante, difeso dall’avvocato Maurizio Mauro, dovrà ora confermare da indagato quella dinamica dinanzi a pm e gip.
Agli atti del fascicolo della Procura, oltre ai verbali di sommarie informazioni raccolte dalla Capitaneria di Porto subito dopo lo sbarco (quelle del comandante e degli uomini dell’equipaggio), ci sono una informativa che ricostruisce la dinamica dei fatti e i reperti sequestrati a bordo. Il sequestro probatorio di carte nautiche, documenti di bordo e computer, eseguito di iniziativa dalla Capitaneria di Porto, è già stato convalidato dal pm. Ecco il video della Guardia Costiera.