BARI - Primarie in vista oppure la scelta «romana» di un candidato unico per concorrere alla poltrona di sindaco di Bari? Orientamenti e discussioni all’interno del centrodestra sono ben noti, ma la soluzione, più volte annunciata, ancora non arriva, complici rinvii, discussioni, polemiche sotterranee, proposte bocciate o smentite, ma soprattutto un gioco di squadra solo annunciato. Almeno finora.
Così, man mano che si sono sfilati i papabili eccellenti, sembra essersi via via indebolita la linea di Forza Italia, l’unica compagine ad avversare apertamente e dal primo momento, il metodo delle consultazioni via gazebo. Nel corso dei mesi, a partire dalla scorsa estate hanno espresso il loro garbato «no grazie»: prima il rettore Antonio Uricchio, poi il docente universitario Gaetano Filograno, mentre i classici rumors svelano l’ultimo tentativo del coordinatore forzista metropolitano Francesco Paolo Sisto sull’imprenditore Leonardo Lorusso (figlio di Ninni, già senatore di Fi) in alternativa alla cosiddetta terza via, che contemplerebbe l’adesione al progetto di centrodestra di una figura accademica di rilievo.
Il prolungato, ulteriore, stallo, non fa altro che rafforzare la posizione di chi continua a non gradire una nuova imposizione di un nome dall’alto ovvero Fratelli d’Italia e la Lega. Il partito che fa capo a Giorgia Meloni continua a sostenere la candidatura di Filippo Melchiorre, in virtù della sua esperienza ultraventennale tra i banchi di Palazzo di Città. Se così fosse, anche in virtù dell’accordo su scala europea tra FdI e Noi con l’Italia, il candidato fittiano Davide Bellomo, potrebbe essere chiamato a fare un passo indietro, dirottando il consenso di fonte centrista sull’ex assessore della seconda giunta Di Cagno Abbrescia (1999-2004).
La componente «salviniana» della coalizione, dal canto suo, continua a credere nella proposta del giovane consigliere comunale, già assessore dell’ex Provincia, Fabio Romito, concedendo peraltro poco tempo agli alleati forzisti per individuare una soluzione unitaria e condivisa. Il messaggio è chiaro: i mesi passano, l’appuntamento di primavera con le urne si avvicina e certo non è possibile ancora tentennare, anche in chiave organizzativa. D’altronde le primarie - per le quali è in lizza anche il consigliere comunale Giuseppe Carrieri (Impegno civile) - rappresentano un metodo di fatto mai praticato alle latitudini dello schieramento di centrodestra.
Sul tema il deputato barese della Lega, Rossano Sasso è più che chiaro. «L'invito e l’auspicio è che tutte le componenti del centrodestra arrivino subito ad una soluzione, cioè a quella delle primarie per cercare di trovare il candidato sindaco migliore. Non c'è più tempo da perdere perché gli altri si stanno organizzando con clientele e occupazioni di poltrone», afferma, non senza prendere le distanze dagli alleati di governo. «Con il Movimento 5 Stelle abbiamo uno splendido contratto di governo e stiamo risollevando le sorti della nostra patria - sostiene -, ma sugli enti locali siamo liberi di percorrere percorsi diversi. Non è detto che non possano coincidere su iniziative o battaglie comuni. Ma loro avranno il loro candidato e la Lega avrà il proprio».
Già, l’apparente terzo incomodo, la compagine pentastellata, che ha da qualche giorno avviato il meccanismo online al fine di individuare i papabili a candidato sindaco, per poi individuare la figura su cui puntare per sfidare i rivali degli schieramenti tradizionali. Se ne saprà di più entro metà dicembre.
Centrosinistra, Decaro in equilibrio tra sinistra e larghe intese di Emiliano
Centrosinistra alla prova delle (fin troppo, per alcuni) larghe intese. Col sindaco Antonio Decaro a fare da equilibrista tra le anime più estreme della sinistra e le alleanze strette ad ampio raggio dal padre politico, il presidente della Regione, Michele Emiliano, in nome della doppia battaglia per il mantenimento del Comune di Bari prima (nel 2019) e della Regione poi (nel 2020).
Un allargamento con ampi sconfinamenti a destra che il (ri)candidato sindaco ha scelto di bypassare sul nascere, distinguendo tra vecchi e nuovi compagni di viaggio. «Io personalmente continuerò a confrontarmi con le stesse persone con cui mi sono confrontato fino ad oggi, i cittadini, le associazioni e le forze politiche con cui ho portato avanti l’azione amministrativa in questi anni», ribadisce il primo cittadino, con chiaro riferimento a Iniziativa democratica dell’assessore regionale Alfonso Pisicchio, Sud al centro della consigliera regionale Anita Maurodinoia, Bari Capitale di Fabrizio D’Addario, amministratore di Sanitaservice ed Emiliano Sindaco di Puglia del consigliere comunale Salvatore Campanelli.
Si tratta delle quattro liste, che assieme alle new entry a livello regionale, Puglia Popolare dell’ex senatore e sottosegretario Massimo Cassano e la Lista Simeone Di Cagno Abbrescia, guidata dall’ex sindaco, nello scorso fine settimana hanno dato vita alla convention mirata a formulare una sorta di programma elettorale da sottoporre al gradimento di cittadinanza e coalizione. Un’azione annunciata da tempo, non proprio gradita dal presidente nazionale dell’Anci, che pur non esternandolo ufficialmente, ritiene di essere lui a dover stilare e proporre un programma agli alleati, ma soprattutto di dover valutare le annessioni alla squadra del centrosinistra, anche tenendo conto della loro storia politica.
Da qui, pertanto, l’ovvia assenza alla due giorni svoltasi in fiera, anche perché «vincere non serve a niente se dal giorno dopo sei costretto a pagare cambiali in cambio dell'appoggio elettorale», ha detto qualche giorno fa Decaro. «La mia campagna elettorale sarà fare il sindaco fino all’ultimo giorno - ripete come un mantra -. Continuerò a fare le cose che ho fatto in questi 4 anni, fare i sopralluoghi, incontrare i cittadini e continuare a lavorare per quello in cui credo». «Mi piacerebbe che, nei prossimi mesi, Bari si trasformasse in una grande piazza, in cui tutti parliamo del futuro della città. Ognuno proponendo un’idea, ognuno informandosi su quello che è stato fatto e che non è stato fatto», aggiunge, mentre prosegue il lavoro di composizioni delle liste a lui direttamente collegate. Oltre al Pd e alla riproposizione di Decaro sindaco e Decaro per Bari, sono altre due le liste in via di composizione. Pronti a cimentarsi nella tenzone politica per la prima volta ci sono Giulia Giannini, figlia d’arte (il papà è l’assessore regionale Giovanni), Alba Pistolato (presidente di Federterziario) e Silvia Russo Frattasi, figlia del compianto Mario, il medico Vito Simone, gli avvocati Alessandro Russi e Nicola Loprieno, il commercialista Diego De Marzo, gli imprenditori Daniele Apicella e Danilo Esposito, l’informatore scientifico Onofrio Ruffo, il colonnello Marco Mastrolitti.