FASANO - «Sulla strada, come nella vita, se schivo gli ostacoli, raggiungo il mio obiettivo». Donato Argese, trentenne di Fasano, naviga su una «Barchetta» che potrebbe condurlo al suo primo titolo italiano Formula Challenge di auto sportive. Dopo aver sorpreso nella passata stagione vincendo tre gare da debuttante nel campionato tricolore, poi non completato per ragioni economiche, gli addetti ai lavori, la famiglia e gli amici lo sostengono e convincono a risalire sulla sua Radical SR4 Suzuki per affrontare interamente la stagione 2023 della disciplina di abilità ad inseguimento targata Aci.
La fiducia dei suoi tifosi, tra cui gli sponsor che gli permettono di correre, è presto ricambiata. Argese infatti conquista la prima tappa di campionato con quel tempone di 8 minuti, 45” e 24 centesimi della manche di qualificazione, di gara-2 e gara-3 (la uno scartata per pioggia) lungo i 1.350 metri della pista «Magna Grecia» di Torricella da percorrere quattro volte. La cronometro è «immacolata» da errori alla strettoie e barriere di gomma piazzate sul tracciato dove le vetture competono partendo ad intervalli prestabiliti.
Nella prima tappa delle sette totali di questa stagione, che vedrà la sua chiusura il 10 dicembre ad Alghero, Argese guida uno degli otto prototipi presenti in pista, la Radical SR4 con motore di derivazione motociclistica, come evidenzia la sua 1400 Suzuki Hayabusa. Il regolamento della Formula «a sfida» (challenge) prescrive ai piloti una velocità media non superiore agli 80 km orari. Argese rispetta l’ordine, portando comunque al limite l’espressione sportiva del prodotto d’ingegneria inglese, nato per le gare ma targabile anche per circolare su strada. Estroso, una follia per appassionati come Argese, che ci si piazzerebbe dentro appena sceso da letto per andare a fare colazione: «Quando corro sull’auto le emozioni mi salgono in gola, perché la corsa ad ostacoli racchiude potenza, velocità e maestria nell’evitare barriere. In Formula Challenge provo sentimenti più forti rispetto a quando ho affrontato da co-pilota gare da rally, una disciplina che ho trovato morbida».
Argese nella vita fa il ragioniere. La sua perizia sui conti è la stessa che adopera quando ha davanti la Barchetta numero 3, distribuita dai fratelli Paolo e Domenico D’Amico sotto l’egida della Fasano Corse. E dietro quel color tortora si nasconde il segreto della SR4. La sfumatura emerge grazie all’espediente nato negli anni Trenta, per una soluzione alternativa al costoso alluminio: creare ed affastellare pannelli di carrozzeria in fibra di vetro (di fatto trasparente), mescolati con scarti di cotone di resina.
«In tale maniera il rivestimento rende la mia vettura più leggera», permettendo ad Argese di correre con furbizia tra gli ostacoli. Chicane gommate, che lo riportano alle tortuose radici della storica «Fasano-Selva», che il 14 maggio prossimo vedrà la sua 64ma edizione valida per il Campionato italiano di velocità di montagna. Dal fondo di 110 metri sul livello del mare alla periferia dell’abitato sino ai 500 metri nel bosco. Un percorso sinuoso che Argese conosce, percorrendolo ininterrottamente dal 2013 e vincendone quattro edizioni con la Peugeot 106 nella categoria «N», che racchiude auto di produzione.
Su quel tracciato vi è il solco di piloti concittadini esperti, come Oronzo Montanaro e Franco Leogrande, «che per me sono due miti della strada». Mentre il mentore nella vita, per Argese, è «mio padre Vito che avendo perso i genitori da piccolo, non ha potuto realizzare molti sogni, allora ha lasciato a me la possibilità di fare tutto ciò che volevo. A partire dalle corse, da quando mi misi a bordo di un kart a 13 anni. Dopo vinsi il Trofeo Levante di velocità».
Argese ama il brivido, da vivere con la testa concentrata sull’asfalto. «Conquistare il mio primo scudetto da automobilista in Formula Challenge? Penso a un obiettivo alla volta, la vita mi ha insegnato ad essere pratico. Per metà stagione sono sicuro di parteciparci, sto lavorando per garantirmi la seconda parte. Il sostegno di chi mi vuole bene c’è. Ed io devo ringraziarli cercando la vittoria». Avanti altri ostacoli, la «Barchetta» è pronta a salpare da Fasano.
Prossima meta da conquistare sarà, a metà aprile, il circuito cittadino di Policoro. Argese ritroverà una forte concorrenza, a partire dai campani Romeo Cioffi e Pietro Giordano, a Torricella lasciati indietro rispettivamente di 11 e 14 secondi. Se li ritroverà sul percorso lucano, unitamente a piloti su altri mezzi come kartcross, turismo e bicilindriche. «Sarà un’altra figata pazzesca» dice il guidatore fasanese, che ha già riacceso la sua «ibrida» Suzuki.