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Mazzone pronto a tuffarsi in nuove sfide: «Voglio riconquistare la maglia iridata»

 
Antonio Gattulli

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Antonio Gattulli

Handbike, Mazzone il guerriero al Mondiale: «Non voglio abdicare»

Luca Mazzone

Il campione di Terlizzi atteso da un anno cruciale in vista delle paralimpiadi del 2024

Lunedì 09 Gennaio 2023, 13:41

TERLIZZI - Il guerriero è pronto. Luca Mazzone, l’asso dell’handbike di Terlizzi si è messo alle spalle un 2022 molto positivo con la vittoria di due argenti (linea e staffetta) e un bronzo (crono) ai Mondiali in Canada, senza dimenticare gli ottimi risultati nelle tappe di Coppa del Mondo e il decimo titolo tricolore di una carriera da record. Il pluricampione che difende i colori del Circolo Canottieri Aniene ha iniziato la preparazione in vista degli impegni del nuovo anno, fondamentali per staccare il visto per le Paralimpiadi di Parigi del 2024. Si inizia ad aprile a Maniago con la prima delle tre tappe di Coppa del Mondo (le altre due a Ostenda e negli Stati Uniti), a giugno i campionati italiani e dal 3 al 13 agosto in Scozia con l’appuntamento clou della stagione con i Mondiali, seguiti dal 16 al 20 agosto dagli Europei in Olanda. Ancora una volta Mazzone, che ha deciso di mettere all’asta due maglie di campione del mondo per raccogliere fondi da devolvere all’Associazione Prevenzione Oncologica di Ruvo di Puglia guidata dal dottor Onofrio Caputi Lambrenghi e per le opere della missione in Africa della suora ruvese Maria Mazzone, sarà il riferimento della nazionale azzurra che punterà su di lui per andare a caccia di medaglie nelle gare della categoria H2.

Mazzone, che bilancio traccia del 2022?
«Sono molto soddisfatto per quanto fatto lo scorso anno al netto del Covid a maggio in piena preparazione pre-Mondiale e a ridosso degli Europei, che mi ha impedito di prendere le misure ai miei avversari restando forzatamente a casa. Sono arrivato a un soffio dal conquistare la maglia di campione del mondo nella gara in linea. Nel Team Relay la Francia è stata nettamente superiore e nella crono il percorso non era adatto alle mie caratteristiche, ma ho comunque centrato il bronzo. Ho lavorato sodo per un mese nel ritiro in altura a Campo Felice, per recuperare dopo il Covid, con lo stress dell’incognita di non partire per il Canada. Al netto di tutto questo, le medaglie vinte valgono più del metallo più prezioso. Grazie al Circolo Canottieri Aniene e a Barile Flowers che mi sostengono nei miei impegni».
Cosa si aspetta dal nuovo anno?
«Sarebbe nascondersi dietro un dito dire che non punto al massimo. Tocca fare i conti con incidenti di percorso che ti possono capitare durante la stagione e rovinare tutto, come è accaduto lo scorso anno per il Covid e problemi fisici. L’obiettivo è quello di riconquistare almeno una maglia iridata. L’importante è fare bene in proiezione delle Paralimpiadi».
Quanto è importante quest’anno per la corsa a Parigi 2024?
«Bisogna fare bene per portare punti alla Nazionale, conquistando podi e piazzamenti più alti. Questo consentirebbe di avere una squadra numerosa alle Paralimpiadi. Noi in Italia siamo tra i primi posti del ranking mondiale, e questo ci permette di portare una decina di atleti alla competizione più prestigiosa a cui un atleta può partecipare».
L’Italia punterà anche nel 2023 su di lei. È una responsabilità che sente di prendersi nonostante un anno in più sulla carta di identità?
«Non voglio carichi di responsabilità e aspettative. Ho iniziato a cimentarmi nell’handbike per gioco e voglio continuare così sino a quando deciderò di smettere. Quello che conquisterò è sempre ben accetto. Faccio sport perché mi dà beneficio a livello fisico e mentale. Se vinco e do gioia in chi vede in me un esempio, ben venga».
Intanto continua nel ruolo di divulgatore dei benefici dello sport, tra i giovani che incontra nelle scuole.
«Mi gratifica portare la mia testimonianza fra i ragazzi e alle tavole rotonde con gente illustre. Parlo di quanto siano importanti per il fisico le gare di endurance che io ho praticato prima nel nuoto e ora nell’handbike. Questo vale soprattutto per persone che, come me, hanno avuto incidenti e sono destinate alla sedentarietà. Fare sport è un beneficio al quadrato, che permette di incontrare altra gente».

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