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Ecco i videogames
dei cyber nonni
nella casa di riposo

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Ecco i videogamesdei cyber nonninella casa di riposo

Venerdì 30 Settembre 2016, 11:04

San Severo - Gli anziani ospiti della Casa di riposo “Concetta Masselli” imparano a programmare videogiochi. Il progetto sperimentale e innovativo promosso dal commissario Nada Pennacchia intende coinvolgere gli ospiti in nuove attività attraverso le quali sperimentare abilità e sperimentare l’approccio con la tecnologia, non più come semplici fruitori passivi ma protagonisti attivi. Una iniziativa che ha coinvolto due esperti del settore Fabio Viola, secondo nella classifica mondiale Gamification’s Expert e coordinatore didattico del Master in Engagement & Gamification presso lo Ied Milano oltre che membro del Comitato scientifico del Master in gamification dell’Università “Tor Vergata” di Roma e Gianfelice Boncristiano founder di Game-Venture.
La sperimentazione avviata presso l’ex Ipab di piazza Allegato si basa sulle risultanze di una corposa letteratura scientifica che ha dimostrato che un appropriato training cognitivo, ovvero tenere allenata la mente con un mix di esercizi mirati tra cui la ludicizzazione, può aiutare gli anziani a conservare la memoria e a prevenire e ritardare gli effetti di malattie come l’Alzheimer. «I nostri ospiti – spiega Pennacchia –, sotto la guida di esperti del settore realizzeranno un vero e proprio videogames. Ne sceglieranno la trama, la sceneggiatura e i livelli di difficoltà. Un percorso che consentirà loro di misurarsi con la tecnologia, di divertirsi, apprendere e quindi tenere in allenamento la mente».
I nonni-programmatori, quindi, grazie ad un laboratorio di gamification pensato ad hoc, dovranno semplicemente posizionare dei blocchi colorati all’interno di una scacchiera 13×13 dopo aver imparato che ogni colore è associato a un elemento. Infatti i mattoncini gialli rappresentano le monete, con quelli verdi si può costruire un muro, quelli blu servono per rappresentare i nemici e via discorrendo. Una volta creato il livello lo stesso prenderà vita dopo essere stato inquadrato con un tablet che trasformerà l’immagine in righe di programma che daranno vita al gioco vero e proprio. «Il laboratorio sperimentale di innovazione – conclude il commissario Pennacchia –, servirà anche ad avvicinare gli anziani ai nuovi strumenti tecnologici abbassando il livello di diffidenza e aumentando il grado di percezione delle proprie abilità con gli stessi. Inoltre intendiamo superare quel gap generazionale presente tra i giovanissimi e i nostri ospiti. La sfida sarà quella di avviare al termine del laboratorio di innovazione, percorsi di “peer education” dove saranno i nostri nonnini ad insegnare ai ragazzi a programmare un videogame con la stesa metodica». Un esempio da ripetere in altre strutture per anziani. Un modo intelligente per tenerli impegnati.

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