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Scoperte altomedievali nel cuore di Lecce: l’anfiteatro romano è stato anche fortezza bizantina? LE IMMAGINI

 
Redazione online

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Gli scavi fanno emergere nuovi elementi: c'era un imponente sistema difensivo realizzato in due fasi

Mercoledì 17 Settembre 2025, 11:46

Un’affascinante pagina di storia urbana sta emergendo nel centro storico di Lecce. A partire da giugno scorso, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha avviato uno scavo archeologico che sta rivelando nuovi elementi sull’età altomedievale della città.

L’intervento, finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del Piano gestionale annuale dedicato alla tutela delle aree di interesse archeologico, si concentra tra piazza Sant’Oronzo e via Alvino, a pochi passi dall’anfiteatro romano già noto per la sua cavea, i setti radiali e i pilastri perimetrali. Tuttavia, la sorpresa più rilevante è arrivata con il rinvenimento di possenti strutture murarie a ridosso dell’anfiteatro, all’esterno del perimetro originario.

Gli approfondimenti hanno confermato che si tratta di un imponente sistema difensivo realizzato in due fasi: un grande muro rettilineo largo 3,70 metri costruito con tecnica “a sacco” – riempito con terra e pietre e rivestito da paramenti di blocchi di reimpiego provenienti dall’anfiteatro e da altri monumenti vicini – e, successivamente, una massiccia torre circolare di circa 12 metri di diametro. Il muro si conserva in alcuni tratti per oltre due metri di altezza e si sviluppa dai pilastri dell’anfiteatro verso nord e poi est, proseguendo sotto gli isolati moderni della piazza.

Le prime analisi stratigrafiche datano la realizzazione di questo sistema difensivo tra il V e il VI secolo d.C., un periodo turbolento della storia leccese, quando l’anfiteatro aveva perso la sua funzione originaria a seguito della diffusione del cristianesimo e del decreto di Onorio del 404 che vietava i ludi gladiatorii.

Gli archeologi ipotizzano che l’anfiteatro romano fosse stato trasformato in un vero e proprio kastron bizantino, un centro politico e militare arroccato a difesa della città. Un’interpretazione rafforzata dal confronto con strutture analoghe rinvenute agli inizi del Novecento da Cosimo De Giorgi durante gli scavi per il palazzo della Banca d’Italia.

Le indagini in corso stanno arricchendo la conoscenza del patrimonio archeologico leccese, gettando nuova luce sulle trasformazioni urbanistiche che hanno interessato la città tra il collasso dell’Impero romano d’Occidente e l’avvento della dominazione normanna.

Grazie a questo scavo, Lecce rivela un volto ancora poco noto: una città che, fin dall’alto medioevo, ha saputo reinventare i propri spazi e costruire sistemi difensivi complessi, integrando l’eredità romana con le esigenze della nuova epoca.

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