di PIERANGELO TEMPESTA
VERNOLE - L’ultima sua «apparizione» documentata risale a 131 anni fa. Da allora, dell’orchidea «Ophrys speculum» non c’è stata più traccia. Fino a quando, martedì scorso, il fiore non è ricomparso su una banchina stradale a Vernole. A fare la scoperta, del tutto casualmente, è stato il vernolese Salvatore De Giorgi, che ha subito contattato la sezione salentina del Gruppo italiano di ricerca sulle orchidee spontanee (Giros).
La specie fu trovata nel Gallipolino dal botanico inglese Henry Groves, che nel 1887 ne scrisse nel suo testo «Flora della costa meridionale della Terra d’Otranto». Da allora nessun esemplare era mai più stato avvistato nel Salento. «Il ritrovamento di Vernole - spiega il referente di Giros, Roberto Gennaio - è costituito da un solo esemplare. È un gioiello tra i gioielli e il merito della scoperta va a Salvatore De Giorgi, una persona che di recente si è avvicinata all’affascinante mondo delle orchidee spontanee. Il suo occhio è caduto casualmente su questo esemplare. Speriamo che la Ophrys speculum si propaghi presto, per dare vita a una popolazione più nutrita».
«Queste - spiega poi Francesco Chetta, componente del Giros - sono le prime documentazioni fotografiche di questa specie nel Salento. È necessario attirare l’attenzione delle persone sull’importanza delle piccole aree verdi come banchine, aiuole spartitraffico, rotatorie e piccoli incolti: molto spesso rappresentano l’ultimo rifugio per molte specie vegetali anche rare, a causa dell’utilizzo dei diserbanti nei campi agricoli. Per questo motivo è molto importante preservare questi micro-habitat e attuare misure che impediscano la loro distruzione: non diserbarle e decespugliarle solo quando la vegetazione è completamente secca, a giugno».