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Tiromancino, il tour fa tappa a Brindisi, Zampaglione: «Ormai sono mezzo pugliese»

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Tiromancino, il tour fa tappa a Brindisi, Zampaglione: «Ormai sono mezzo pugliese»

Foto Giovanni Canitano

È partito da pochi giorni il nuovo tour «Ho cambiato tante case», e l’unica tappa in Puglia è prevista per il 1 aprile al Nuovo Teatro Verdi

Sabato 05 Marzo 2022, 16:03

BRINDISI - È partito da pochi giorni il nuovo tour dei Tiromancino, «Ho cambiato tante case», dal nome dell’ultimo album uscito a ottobre, e l’unica tappa in Puglia è prevista per il 1 aprile, al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi. Un giro di concerti che accoglie sul palco la band di Federico Zampaglione dopo un’assenza di oltre tre anni, e che fonde tre decenni di carriera in una narrazione in musica, dagli storici successi ai brani dell’ultimo disco. Un ritorno sulle scene accompagnato da un’iniziativa speciale che stringe ancora di più il rapporto con il pubblico, dal momento che per ogni tappa di questo tour ci si può candidare online per duettare sul palco con Zampaglione sulle note dell’ultimo singolo «L’odore del mare», intonando la parte cantata da Carmen Consoli (maggiori informazioni su sito e profili social di Trident Music).

Zampaglione, che valore ha per lei questa iniziativa?

«Ne sono fiero perché non bisogna mai smettere di dare spazio alle nuove leve, soprattutto in un momento in cui la musica è cambiata e non c’è più confine tra chi la ama e chi ama stare sui social, il successo o i soldi. Le ragazze che hanno duettato con me nelle prime tappe hanno cantato benissimo, emozionate e professionali, questo è un mestiere in cui non c’è niente di chiaro, di prevedibile, bisogna basarsi molto su ciò che arriva»

Dopo trent’anni di carriera e questa lunga assenza, c’è stata ancora emozione nel salire sul palco?

«È stato come incontrare di nuovo una parte di te che avevi dimenticato. Non era mai successo di stare così tanto lontani dalle scene, sensazioni e stati d’animo si erano assopiti e si sono risvegliati di colpo. È stato bello rivivere l’atmosfera prima del concerto, stare insieme nei camerini, nonostante i protocolli da rispettare»

E l’impatto con il pubblico com’è stato?

«All’inizio era spaesato, disorientato, poi la musica ha fatto entrare tutti in una dimensione unitaria. Questo non è un concerto classico, segue una narrazione in cui le canzoni sono capitoli di un racconto che è il mio percorso. E una delle cose più belle è che mi sto rendendo conto di avere uno zoccolo duro di fan, in questo periodo così difficile in cui la gente ha ancora paura di andare al cinema o a teatro. Non è il solito pubblico generalista, sono fedelissimi, tutti lì, con le mascherine, felici di esserci. È un grande orgoglio. Poi la cosa che ho capito dopo tanti anni è che per me la musica è al primo posto, e voglio sentirmi libero di pubblicare le canzoni nel momento in cui mi vengono, senza necessariamente aspettare i tempi di un album. Credo nell’immediatezza dei messaggi, non ho voglia di proporre me stesso, farmi vedere in contesti diversi da quelli in cui sto suonando non credo mi serva a qualcosa. Ho sempre amato le persone legate alla musica, come gli artisti che mi hanno influenzato, da Lucio Dalla a Pino Daniele, da Franco Califano a Lucio Battisti. Lo show mi piace, ma solo quando dentro c’è la sostanza. E il live rimane sempre la cosa più stimolante, alla fine uno fa questo lavoro per condividerlo col pubblico»

La Puglia ti è sempre tanto cara?

«A parte che ormai sono mezzo pugliese, una di voi me la sono pure sposata (l’attrice Giglia Marra, di Mottola, nel Tarantino, ndr.). Il rapporto con la vostra terra è diverso rispetto a quello con altre zone d’Italia. Quando vado a presentare un disco di solito lo faccio nelle città principali, una tappa per ogni regione: in Puglia devo organizzare sempre più appuntamenti, e sono tutti affollatissimi. Non vedo l’ora di essere a Brindisi, tornerò qui anche la prossima estate»

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