TARANTO - Nei giorni scorsi i carabinieri di Taranto sono stati impegnati in una campagna di controlli in aziende agricole ed allevamenti nel versante orientale della provincia, insieme ai militari del N.A.S. e del N.I.L. e del personale del Servizio Veterinario dell’A.S.L. del capoluogo jonico.
Complessivamente sono state comminate sanzioni amministrative per un importo pari a 32mila euro circa e segnalate all’Autorità giudiziaria la titolare ed una dipendente di un’azienda agricola.
Di diversa natura le irregolarità rilevate durante i controlli: in un allevamento di ovini, a fronte del numero dichiarato dall’azienda, è stata rilevata l’assenza di 100 pecore, di cui non è stata riscontrata traccia. Le strutture dove era ricoverato il bestiame sono risultate fatiscenti e potenzialmente pericolose, con numerose sporgenze taglienti in metallo, recinzione realizzata mediante l’utilizzo di una transenna di proprietà del Comune sulla cui provenienza sono in corso accertamenti, e due imponenti tensostrutture, di circa 1.200 mq complessivi, prive di qualsiasi autorizzazione.
Nel punto vendita, inoltre, sono state trovate uova non tracciate e l’assenza dei filtri per evitare che sostanze altamente inquinanti possano essere sversate nel sistema fognario. Mancata disponibilità dei dispositivi di protezione individuale, nonché l’irregolarità della posizione di un lavoratore.
I carabinieri hanno scoperto inoltre un allaccio abusivo, camuffato da una struttura muraria che i militari hanno dovuto demolire, ipotizzando un furto di energia elettrica per un totale di 120mila euro. Ancora, in una struttura dove erano stoccate decine di balle di fieno, a poca distanza da alcune abitazioni, non era presente neanche un estintore, con immaginabili conseguenze in caso di incendio. Da subito è stato imposto all'azienda il divieto di vendita o acquisto di capi di bestiame.