Ha prevalso la paura del virus sui timori legati agli effetti collaterali di Astrazeneca. Forse lo stesso governatore Vito Bardi, quando ha annunciato che per tre giorni (da ieri e fino a domani) ci sarebbero state vaccinazioni «libere», senza prenotazione, per la fascia di età tra i 60 e i 79 anni, non si aspettava un’adesione così alta. Ieri centinaia di persone in fila nei pressi degli ospedali di Potenza e di Matera (le somministrazioni all’interno delle tende donate dal Qatar) hanno inevitabilmente rallentato il traffico e creato situazioni di assembramento su cui non sono mancate critiche al fulmicotone sul fronte politico: i consiglieri regionali Mario Polese e Luca Braia (Italia Viva), in particolare, parlano di «disservizi pericolosi e non giustificabili». Ritengono che siano stati fatti errori organizzativi e che si debba sospendere la vaccinazione «libera», ripartendo con le prenotazioni, per evitare di creare situazioni di possibile contagio. Critico anche Donato Pessolano (Basilicata in Azione) secondo cui quella di «liberalizzare» le vaccinazioni è stata una «scelta scellerata». Nel coro del dissenso ci sono anche la voce della consigliera regionale M5S, Carmela Carlucci (« non una fila ordinata, non un distanziamento contrassegnato, non una ripartizione in ordine di arrivo: solo una folla confusa di persone in attesa di risposta»), dei consiglieri regionali Pd Marcello Pittella e Roberto Cifarelli
Sembrerebbe che la Regione non sia in grado di valutare ex ante le conseguenze delle proprie scelte («l'ennesima gestione dilettantesca e superficiale di una materia che andrebbe gestita in maniera puntuale ed organizzata»), del segretario regionale Cgil, Angelo Summa («sembrerebbe che la Regione non sia in grado di valutare ex ante le conseguenze delle proprie scelte»), e del consigliere comunale di Potenza Antonio Di Giuseppe (Idea) («accelerare va bene, ma così si rischia di sortire l’effetto contrario»).
Bardi guarda la questione da un altro punto di vista: «I lucani - dice - hanno smentito l’allarmismo mediatico contro il vaccino Astrazeneca, che è sicuro e ha messo in sicurezza un grande Paese come il Regno Unito. In una singola giornata abbiamo totalizzato 3mila vaccinazioni, quasi tutte con Astrazeneca». Proprio in relazione all’alta affluenza di cittadini per Astrazeneca, Bardi ha deciso di prevedere un’ulteriore suddivisione di fascia d’età: oggi tocca a chi ha da 79 a 75 anni, mentre domani sarà la volta dei cittadini tra i 70 e i 74 anni. L’appuntamento è sempre dalle 8.30 alle 18.30. «La situazione - dice Bardi - è stata ordinata a Matera, mentre a Potenza c’è stato qualche problema. Ho chiesto all’Asp di migliorare l’organizzazione e la sicurezza. Faccio appello al senso di responsabilità di tutti: i vaccini ci sono. Le file ci sono in tutta Italia, ma è fisiologico: dobbiamo vaccinare tutta la popolazione. Il nostro obiettivo è vaccinare tutti nel minor tempo possibile». È questa la «mission» della Regione che si sovrappone a quella del commissario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Vaccinare tutti e subito. Anche a costo di creare assembramento, così come si mettono in conto lunghe attese, rinunce e polemiche.
L’eco dell’iniziativa di Bardi riecheggia nell’entourage di Figliuolo. E non in termini negativi. Anzi. Dalla struttura di comunicazione del commissario trapela soddisfazione. Al netto di qualche problema (tutto può essere migliorabile), quanto deciso dal governatore lucano viene considerato in linea con la necessità di accelerare sui vaccini. E la massiccia adesione dei lucani è una risposta che viene salutata positivamente.