Nello scorso weekend, Matera è stata tra le 17 “Città della ceramica” della macroarea Sud Italia riunite a Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, e ha partecipato alla gara interregionale tra ceramisti tornianti con l’artigiana Maria Bruna Festa, unica donna della competizione tra 20 tornianti.
L’Amministrazione comunale materana era rappresentata dall’assessore alle Attività produttive, Lucia Gaudiano, che ha attivato la rete Sud con un Patto di amicizia. Nonostante l’oggettiva limitazione fisica che non poteva consentire la vittoria delle prime due manche, prettamente tecniche (per le quali occorreva maggiore altezza e forza fisica), Festa ha ottenuto un ottimo punteggio nella gara artistica con un piazzamento di media classifica. Alla gara è seguito un momento istituzionale molto intenso con tutti gli amministratori delle 17 città, terminato con la sottoscrizione del Patto d’amicizia.
Matera aderisce, quindi, alla rete "Città della ceramica" e dà valore a una propria identità culturale di città artigianale. «La ceramica diventa, attraverso la rete nazionale, un elemento di coesione fra regioni e territori -spiega il sindaco Domenico Bennardi- rappresentando l'occasione per futuri scambi turistici e culturali, e la visione di una città proiettata al futuro, ma ancorata alle proprie radici contadine e artigianali. Matera, con l'assessore Gaudiano e le associazioni delle attività produttive, ha donato alla rete una bella mattonella raffigurante l’immagine dei Sassi, che sarà esposta nel chiostro del Palazzo comunale, sede del Museo civico della ceramica a Cerreto Sannita».
Ieri in consiglio comunale, sono state esposte le mattonelle realizzate da Leone Mira D'Ercole. Il mosaico è stato ritrovato grazie all’attività di recupero dei “tesori” del Comune, che stanno portando avanti il presidente del consiglio comunale, Francesco Salvatore, e l'assessore alla Cultura, Tiziana D’Oppido, coadiuvati da Alessandro Assini. «Poco tempo fa abbiamo proclamato Matera Città del pane, sempre in Consiglio. -prosegue il sindaco- Ebbene, nel giardino del museo Ridola è conservato un forno rinvenuto nel villaggio neolitico di Trasano. Si tratta di uno degli esempi più antichi dell’Italia meridionale, risalente all’epoca del Neolitico. Il forno compare per la prima volta nei villaggi neolitici per la cottura della ceramica, di alimenti come il pane e la tostatura dei cereali. Da qui le suggestioni si intrecciano, come non può essere altrimenti per una delle città più antiche al mondo e con millenni di storia alle spalle. La volontà è dare il giusto peso a quegli elementi identitari e rappresentativi delle nostre radici e della nostra storia. In quest' ottica va letta anche la candidatura all‘Unesco della festa della Bruna come patrimonio mondiale immateriale dell’umanità su cui stiamo lavorando» conclude Bennardi.