Sabato 06 Settembre 2025 | 22:34

Autorizzazione revocata nel 2018 ma la ditta continuava a estrarre pietra dalla cava: sequestrata area da 20 ettari nel Leccese

 
Redazione online

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Tra il capoluogo, Surbo e Trepuzzi. Riscontrate diverse irregolarità, tra accumuli di rifiuti, scavi spinti oltre i limiti di sicurezza. Il titolare era già stato denunciato

Lunedì 19 Maggio 2025, 14:29

LECCE - Una cava di pietra di circa 20 ettari, situata tra Lecce, Surbo e Trepuzzi, è stata sequestrata dai Carabinieri Forestali nell’ambito dell’operazione chiamata “Stone Waste”. Si tratta della seconda fase di controlli già avviati a febbraio scorso nella stessa zona.

Secondo le indagini dei Carabinieri Forestali di Lecce e del Nucleo Investigativo Ambientale (NIPAAF), la ditta che gestisce la cava stava ancora estraendo pietra nonostante l’autorizzazione fosse stata revocata dalla Regione Puglia nel 2018. Inoltre, sono state riscontrate diverse irregolarità nella gestione dell’area, come scavi spinti oltre i limiti di sicurezza rispetto ai confini dei terreni vicini; mancanza delle recinzioni obbligatorie lungo il perimetro della cava; accumuli di rifiuti derivanti dalla lavorazione della pietra, per un totale di circa 50 metri cubi.

Già a febbraio, i Carabinieri avevano denunciato il titolare della ditta alla Procura di Lecce per gestione illecita di rifiuti e per aver creato una discarica non autorizzata. Ora il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il sequestro di un’altra parte della cava, in seguito a ulteriori prove raccolte dagli investigatori.

Le violazioni riguardano diverse leggi: ambiente (per la gestione dei rifiuti senza autorizzazione), edilizia (per lavori fatti senza permessi), sicurezza sul lavoro, regole tecniche per le cave (per non aver rispettato le distanze di sicurezza e la stabilità dei terreni).

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