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A Nardò arriva l'albero di Falcone, simbolo di legalità e lotta alla mafia

 
Redazione online

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La talea di ficus è il frutto del prelievo delle gemme dalla pianta che cresce vicino la casa del magistrato ucciso da Cosa nostra

Giovedì 07 Aprile 2022, 14:21

LECCE - Anche a Nardò arriva l'albero di Giovanni Falcone, piantina dall'inestimabile valore simbolico contro le mafie e per l’ambiente. 

Un giovanissimo «Ficus macrophilla columnaris magnoleides» è stata consegnata dai carabinieri forestali del nucleo Tutela della Biodiversità di San Cataldo nelle mani del sindaco Pippi Mellone e dell’assessore al Verde pubblico Andrea Giuranna e crescerà nella sede comunale intitolata proprio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in attesa di essere messa a dimora. 

«L’albero di Falcone» è il fulcro del progetto di educazione alla legalità ambientale «Un albero per il futuro», promosso dal Ministero della Transizione Ecologica, che prevede la donazione e messa a dimora nelle scuole e nei comuni italiani di circa 500mila piantine. Nella piena consapevolezza dell’importanza degli alberi per il contenimento dei cambiamenti climatici e la conservazione ambientale.

L’albero di Falcone, peraltro, è un simbolo dell’impegno dello Stato nella lotta alle mafie. Alcune gemme del famoso Ficus che cresce nei pressi della casa palermitana del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia (e dove dopo la sua morte la gente attacca biglietti contro la mafia) sono state prelevate grazie alla collaborazione fra carabinieri, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo e duplicate nel moderno Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale (CNBF) di Pieve Santo Stefano (Arezzo). Il Centro, all’avanguardia in Europa nello studio e conservazione di specie forestali autoctone, è riuscito a riprodurre l’albero per generare piccole piante da donare appunto in tutta Italia.

La cerimonia di consegna si è svolta questa mattina proprio nella sede che l’amministrazione comunale nel luglio del 2020 ha intitolato ai due magistrati simbolo della lotta alla mafia. Sono intervenuti, oltre al sindaco Pippi Mellone e all’assessore Andrea Giuranna, il comandante della stazione dei Carabinieri di Nardò Vito De Giorgi, il presidente del Consiglio comunale Antonio Tondo, gli assessori Maria Grazia Sodero, Oronzo Capoti e Sara D’Ostuni, i consiglieri comunali Augusto Greco e Giuseppe Verardi.

«La presenza di questa piantina dall’inestimabile valore simbolico – ha detto il sindaco Pippi Mellone – serve a sensibilizzare tutti al tema dell’impegno sociale contro le mafie, ma anche all’importanza della salvaguardia ambientale. È un progetto ambizioso che nasce da un fatto spontaneo e fortissimo come quello dei messaggi sui biglietti attaccati all’albero sotto la casa che fu di Giovanni Falcone a Palermo. È un modo per moltiplicare all’infinito il valore di quelle parole».

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