Emozioni e scintille al cospetto della Fòcara di Novoli, spettacolare come sempre, a dispetto del tempo che passa. Un simbolo che esiste e resiste, pur nell’amarezza della cronaca chiamata a narrare del gesto irresponsabile compiuto sul vetro posto a protezione dell’opera Kounellis esposta, assieme ad altre, nella mostra d’arte contemporanea al Palazzo baronale. Ferisce l’incultura che colpisce urbi et orbi ciò che va rispettato, rischiando di vanificare l’impegno di chi organizza a nome della comunità. Confidiamo in una corretta soluzione di questa triste pagina. Punto.
Ma torniamo a ieri sera con piazza Tito Schipa piena come un uovo, gente giunta da tutta la Puglia, e non solo, radunatasi per assistere al rito del fuoco che si rinnova in onore del patrono Sant’Antonio Abate.
Dopo la messa in posa mattutina sulla Fòcara del quadro realizzato e donato dall’artigiano Giuseppe Salamac, la benedizione degli animali pomeridiana e la processione col pregiato simulacro portato a spalla nelle vie del paese, c’è stata l’accensione affidata alle autorità delle Regione e della cittadina del Nord Salento. Poi, i coreografici fuochi d’artificio della Pirotecnica Salentina hanno invaso e illuminato il cielo di questa terra.
La lunga notte, animata dai concerti dell’Orchestra popolare Notte della Taranta e del rapper Clementino (un secondo «incontro» dopo quello del 2018 sul palco di Melpignano), ha man mano consumato la montagna di 25 metri composta da fascine di tralci di vite. Un emblema amatissimo, realizzato dai volontari del Comitato Festa Sant’Antonio Abate, uomini e donne, in giorni e giorni di certosino lavoro. In questa edizione, lo ricordiamo, la pira era colorata anche di rosso per ricordare le vittime del femminicidio, e in cima c’era un ramo secco d’ulivo per richiamare l’attenzione sull’emergenza Xylella. Un tronco senza vita circondato da tralci di vite e ramoscelli d’ulivo verdi per rappresentare la rinascita della campagna salentina.
Nel mezzo, il rito immancabile, soprattutto, per i novolesi, di quella sorta di veglia al cospetto delle fascine che bruciano e bruciano sino a diventare cenere «sacra». Sì, perché, al di là della secolarizzazione dei costumi, c’è ancora chi ne raccoglie una manciata per custodirla negli anni a venire.
Oggi la festa di Sant’Antonio Abate, protettore del fuoco, degli animali domestici, santo taumaturgo accompagnato dal maialino, che richiama una folla infinita di devoti. Dalle 7.30 messe a ripetizione sul sagrato del Santuario, alle 10 celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo metropolita di Lecce, Michele Seccia.
Alle 15.30, spettacoli pirotecnici diurni firmati da Di Matteo Fireworks Events, da Sant’Antimo (Napoli) e Apulia Events del Vicario, da San Severo (Foggia). Alle 17, nel Palazzo Baronale per «Fòcara Comix», presentazione del libro «Friedrich. Lo sguardo infinito», di Sebastiano Vilella, docente, fumettista, pittore e illustratore. Alle 18, nello «Spaziotenda del Fuoco», convegno sul tema: «Turismo ed enogastronomia: quali opportunità nel territorio del Salento», relatore Cosimo Curto, presidente dell’Arfotur di Milano. Alle 19, in piazza Tito Schipa, spettacolo «Fòcara Live», progetto Taranta Gruppo Folk 2000+Scianari, con Emanuele Barbati, Nidi d’Arac e Tuppi. Alle 20, in piazza Tito Schipa, un altro spettacolo pirotecnico a cura della Pirotecnica Salentina.
Domani, «festa dei paesani» con messa alle 19.30 in piazza Sant’Antonio seguita da fuochi d’artificio. Alle 20, a cura di Comune e Pro loco, nella vicina piazza Totò Vetrugno (per decenni e decenni sede della Fòcara) ci sarà la «Sagra te lu puercu» in collaborazione con la Pro loco di Villa Baldassarri (Guagnano); musica con Taranta Arneo ed i Sentinelle. Alle 22.30, nel Chapiteau dell’area Fòcara live Dj-set di Radionorba. In mattinata, alle 10.30, nel Palazzo baronale, presentazione del volume «Gli impertinenti», di Enrico Cuccodoro, docente di Diritto costituzionale di Unisalento e coordinatore nazionale dell’Osservatorio istituzionale per la libertà e la giustizia sociale «Sandro e Carla Pertini»; modera il giornalista Antonio Soleti. Alle 22.30, nel Chapiteau dell’area Fòcara live Dj-set di Radionorba.
Segnaliamo le tradizionali riviste di storia, satira e costume, legate alla festa patronale di Sant'Antonio Abate e la novità realizzata in collaborazione con Confindustria Lecce, ossia, il «villaggio» dell’agroalimentare e dell’intrattenimento con stand espositivi, degustazione dei prodotti locali, spettacoli di musica e show cooking. Nella Drogheria delle Arti, invece, per la cura di Mario Rossi, ricordiamo la rassegna 81 riproduzioni dedicate a Sant’Antonio Abate, una raccolta iconografica giunta dal British Museum di Londra, dove è custodita.
(foto Massimino)