Domenica 23 Novembre 2025 | 11:07

A Maglie il convegno finale del progetto «Sui passi di Francesca»: gli studenti riscoprono la pioniera dell’emancipazione femminile

A Maglie il convegno finale del progetto «Sui passi di Francesca»: gli studenti riscoprono la pioniera dell’emancipazione femminile

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Premiate le vincitrici del concorso “Una lettera a Francesca Capece” e presentati i lavori dei laboratori creativi, in un incontro che ha riunito docenti, istituzioni, professionisti e rappresentanti del mondo culturale e imprenditoriale

Domenica 23 Novembre 2025, 10:49

Si è tenuto presso l’Aula Magna del Liceo Classico “F. Capece” a Maglie il convegno conclusivo del progetto “Sui passi di Francesca”, vincitore del bando del Consiglio regionale della Puglia “FUTURA. La Puglia X la Parità”. Il Progetto ha inteso promuovere l’uguaglianza di genere e contrastare gli stereotipi attraverso la valorizzazione della figura storica di Francesca Capece, nobildonna salentina del XVIII secolo, simbolo di emancipazione e progresso per le donne del territorio. Partendo dalla sua eredità culturale e sociale, si è promosso un percorso di sensibilizzazione e formazione rivolto agli studenti del Liceo “F. Capece” in due attività: un laboratorio creativo per la creazione campagna di comunicazione sulla storia di Francesca Capece, a partire dalla raccolta del materiale storico sulla stessa, e un concorso di scrittura “Una lettera a Francesca Capece”, le cui vincitrici, Noemi Tondo e Silvia Milo, sono state premiate nel corso del Convegno. Al  convegno, dopo i saluti iniziali di Anna Antonica, Preside Liceo “F. Capece”, Ernesto Toma, Sindaco del Comune di Maglie, Luciana Galati, di Antora soggetti vincitore del Bando, e Margherita Zappatore, ZCA Consulting, che ha curato i laboratori, sono intervenuti il Direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Mimmo Mazza, che ha premiato le vincitrici del Concorso di scrittura, il Prof. Rossano Rizzo, di Roberta Iasella Vilei, Assessore alla Cultura del Comune di Maglie, e di Marilù Fiore, Vicepresidente Giovani Confindustria Puglia e Marketing Manager CityModa.

Di seguito il testo della lettera vincitrice:

Cara Francesca,

ti scriviamo in un pomeriggio qualunque che però per noi ha un significato speciale. Non ti abbiamo conosciuta, ma la tua storia ci accompagna da anni, mentre cerchiamo di capire cosa significhi, oggi, sognare un mondo più giusto essendo ragazze. Forse ti sorprenderebbe sapere quante cose sono cambiate rispetto ai tuoi anni, e quante invece sembrano ancora ferme, come se la storia procedesse con passi irregolari: alcuni veloci, altri lenti, altri ancora interrotti.

Se guardassi alla condizione delle donne nel presente, vedresti senza dubbio progressi importanti. Le bambine hanno il diritto e il dovere di andare a scuola, e in tanti Paesi le donne possono studiare liberamente e scegliere il proprio percorso. In Italia, sempre più ragazze intraprendono studi scientifici, affrontano carriere un tempo considerate “maschili” e occupano posizioni di responsabilità, dall’università alle istituzioni, dalle imprese alle professioni creative. È bello pensare che, osservando tutto questo, potresti riconoscere un pezzo del tuo sogno realizzato: un sogno in cui la cultura è una porta aperta e non un muro da scavalcare.

Eppure, Francesca, sappiamo bene che non basta. Per ogni conquista, c’è un’ombra che la segue. In alcune parti del mondo le ragazze non possono ancora frequentare la scuola; in altre rischiano la vita solo per voler apprendere anche solo le cose, per noi, più banali. Anche nel nostro Paese, che a volte immaginiamo come “risolto”, restano molte forme di disuguaglianza: i limiti di carriera, i giudizi sulle scelte personali, i ricatti sottili che impediscono a una donna di sentirsi davvero libera. Perfino nei luoghi in cui dovremmo sentirci più sicure – la casa, la scuola, le strade della nostra città, il lavoro – capita ancora che il nostro corpo e la nostra voce non vengano né ascoltati né rispettati. Ogni volta che una donna subisce violenza, ci rendiamo conto che la cultura dell’uguaglianza non è un punto di arrivo raggiunto, ma un lavoro quotidiano che riguarda tutti.

Anche l’immagine delle donne nei social continua a essere parziale e fragile. Spesso ci vediamo rappresentate in modo stereotipato: troppo preoccupate dell’apparenza, troppo emotive, sensibili, troppo fragili o, al contrario, “troppo ambiziose”. Sembra che ci venga richiesto di scegliere un ruolo da interpretare invece di essere semplicemente noi stesse. E quando non ci riconosciamo in queste immagini, proviamo un disagio difficile da spiegare, come se ci fosse sempre un riflettore puntato su di noi pronto a misurare ogni dettaglio: come ci vestiamo, come parliamo, come ci presentiamo, che scelte facciamo per il nostro futuro. A volte ci chiediamo da dove nasca questa pressione, e la risposta sembra sempre la stessa: da una cultura che non ha ancora del tutto imparato a guardarci senza giudicarci.

Nonostante questo, crediamo che qualcosa stia cambiando davvero. Il nostro essere giovani ci dà una forza nuova: abbiamo parole che le generazioni precedenti non avevano, come autodeterminazione, consapevolezza, parità di genere. Le usiamo non per moda, ma perché descrivono ciò che desideriamo: poter scegliere liberamente la nostra strada, senza sentirci fuori posto. Il femminismo non è un interesse “da ragazze”, ma un modo per opporci al maschilismo. Insieme stiamo imparando a riconoscere gli stereotipi, a discuterli, a smontarli, anche quando sembrano innocenti o abituati.

Forse è proprio qui che il tuo sogno incontra il nostro: nell’idea che la cultura non sia solo un insieme di conoscenze, ma un modo di stare nel mondo. Un modo attraverso cui riconoscere le ingiustizie e provare a cambiarle; una possibilità di costruire relazioni più sincere e rispettose; una porta aperta verso un futuro in cui non dobbiamo più giustificarci per ciò che siamo e vogliamo essere. Immaginiamo un Paese – e un mondo – in cui la libertà di una ragazza non sia mai considerata un rischio, ma una ricchezza; in cui la sua voce non sia un rumore da contenere, ma un contributo da ascoltare.

Noi, studentesse del futuro che tu hai solo potuto immaginare, vogliamo dirti che il tuo sogno non è rimasto sospeso: lo stiamo portando avanti, passo dopo passo, con la convinzione che la cultura possa davvero essere libertà, per tutte e per tutti. E mentre lo facciamo, ci sentiamo un po’ meno sole, perché sappiamo che tu, in qualche modo, sei ancora qui, a supportare questo sviluppo.

Con affetto, Tondo Noemi e Milo Silvia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)