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Lecce, vita nuova per la villa comunale: un gioiello da ristrutturare

 
gaetano gorgoni

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gaetano gorgoni

L’assessore Guido, delega per la “Cura della città” : «Stop al degrado con servizi all'altezza e vigilanza costante»

Venerdì 20 Settembre 2024, 13:50

LECCE - Tutto «da rifare e da ripensare» per la Villa comunale che sorge nel cuore di Lecce. Lo annuncia l’assessore Andrea Guido, fresco di delega per la “Cura della città”. In questo piccolo “polmone verde”, che è un attraversamento tra la parte “nuova” e la zona antica della città, da troppo tempo regna la decadenza e l’abbandono. Ci sono tre immobili in pessimo stato, con gli ingressi murati. L’intonaco della fontana monumentale sta cadendo a pezzi. Eppure, sono a disposizione spazi con ampie metrature, che potrebbero far affluire nelle casse comunali le risorse per gestire meglio questo parco in una posizione strategica, tra piazza Mazzini e piazza Sant’Oronzo. 

L’ex “villa della Lupa”, progettata nel 1818 dall’ingegnere Bernardino Bernardini e dal naturalista Gaetano Stella, poi intitolata a Giuseppe Garibaldi, già nel 1871 viene dotata di padiglione (adiacente lo spiazzo centrale) con caffè e lanterne a gas per l’illuminazione serale.
Il piano dell’amministrazione Poli Bortone lo svela l’assessore Guido: «C’è l’intenzione di rimodulare la gara d’appalto spacchettandola per servizi. All’interno stiamo pensando alla ludoteca, a un bar, ai bagni da rifare e da dare in gestione. Il problema è che il bar con licenza per sola somministrazione di alimenti imbustati è un autogol per un imprenditore, perché a quel punto si fa prima a mettere solo i distributori automatici. Per consentire di offrire prodotti caldi e di qualità c’è da fare i conti con la Soprintendenza. Chi investe in un progetto simile deve avere garanzie di poter realizzare degli utili. Bisogna riqualificare gli immobili».

Ci sono nuovi progetti anche per l’ampio edificio su due piani, oggi abbandonato: «La vecchia casa dove abitava il custode può diventare un ristorante capace di dare un appeal diverso a tutto il contesto - dichiara l’assessore - L’amministrazione Salvemini aveva previsto la postazione dell’ambulanza del 118, ma inserirla in quel luogo diventa difficoltoso anche per gli interventi di soccorso, che devono essere veloci, senza fare lo slalom tra utenti del parco». Il problema è che bisogna fare presto perché l’abbandono e la decadenza avanzano. I bagni dove era stata installata una gettoniera (oggi trafugata) sono stati vandalizzati, devastati e sono inagibili: una situazione inconcepibile per un giardino pubblico frequentato da anziani e bambini che hanno particolari esigenze. I wc dei disabili, invece, restano chiusi chiave e, quindi, non fruibili.
«I servizi igienici sono diventati terra di nessuno in mano a tossicodipendenti, microcriminalità e bivacco - dice l’assessore Guido - Lecce città turistica non può avere un servizio di igiene pubblica, oggi nelle mani di una cooperativa, che è attivo solo per un’ora al giorno. Quei luoghi devono essere presidiati perché diventano pericolosi».

Negli angoli del parco c’è chi è accampato e disteso per terra, un gruppo di giovani seduto nell’aiuola fuma in cerchio dell’hashish, c’è chi è disteso sulla panchina con una bottiglia di vino al suo fianco, poco più avanti ci sono i bambini che giocano nella zona delle giostre pubbliche. È una delle immagini quotidiane, a cui si aggiungono quelle delle siringhe che ogni tanto si ritrovano a terra. Nel 1999 fu sottoscritto un contratto con l’erede del vecchio custode del parco, che si assumeva l’onere dell’apertura e della chiusura della Villa comunale nelle ore di pubblico accesso: con il bar funzionante il presidio era garantito. Durante l’amministrazione Salvemini, si decise di procedere con delle gare per l’affidamento dei servizi (incluso quello di guardiania). La casa del custode fu chiusa e il parco ha attraversato una “fase di transizione”, forse un po’ troppo lenta, che ancora non si è conclusa. I leccesi, intanto, attendono che questo piccolo tesoro dall’alto potenziale torni ai suoi antichi splendori.

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