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Acquaviva, Lucarelli e i briganti: l'omaggio nel murale di Luis Gomez de Teran

 
Redazione online

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Inaugurata una nuova opera di street art in onore dello storico acquavivese

Martedì 18 Ottobre 2022, 18:02

BARI - Un'esaltazione dei briganti o il racconto di una dolorosa pagina di storia? Fa discutere, il nuovo murale realizzato ad Acquaviva da Luis Gomez De Teran, street artist romano di origine venezuelana, in omaggio allo storico del brigantaggio Antonio Lucarelli a settant'anni dalla morte.

L'opera, commissionata dall'amministrazione comunale, corona la rassegna "L'Altra Storia", dedicata, oltre che a Lucarelli, al martire antifascista Giuseppe Di Vagno e allo storico dell'ebraismo Cesare Colafemmina.

L'intervento artistico è stato realizzato sullo stesso muro di proprietà dell'Arca Puglia dove fu realizzata nel 2015 (e poi coperta per lavori di ristrutturazione delle palazzine) un'altra opera di Gomez, che in Puglia ha realizzato altri disegni (celebre il ritratto di Di Vagno a Corato).

Per Lucarelli, studioso antifascista, conosciuto soprattutto per i suoi studi sulla Repubblica napoletana del 1799 e sul brigantaggio, Gomez ha pensato a un ritratto di Re Vittorio Emanuele II "sfregiato" dalla pagina di un libro di Lucarelli in cui si parla del Sergente Romano, il brigante di Gioia del Colle che seminò il terrore nelle campagne pugliesi negli anni Sessanta dell'Ottocento.

"La Storia la scrivono i vincitori - scrive Gomez nella presentazione del murale - Affermazione sempre più vera tornando indietro nel tempo, in epoche in cui il mestiere di storico richiedeva sicuramente una certa dose di coraggio in più, a causa dei rischi molto concreti che si correvano documentando le vite dei potenti dal punto di vista di chi il potere non lo aveva. Una situazione questa che sicuramente conosceva bene Antonio Lucarelli, il quale decise di dedicare una buona parte del suo lavoro di storico a chi il potere non solo non lo aveva, ma decise apertamente di sfidarlo. Briganti, ribelli, socialisti, anarchici".

"Quella di Lucarelli - spiega il sindaco di Acquaviva Davide Carlucci - non è mai stata una mitizzazione dei briganti, come qualcuno ha voluto intendere, né tanto meno un'esaltazione del regno preunitario delle Due Sicilie. Lo storico è stato anzi prodigo di dettagli sulle efferatezze compiute dalle bande filoborboniche. Tuttavia, ha cercato di contestualizzare il brigantaggio nel quadro delle profonde contraddizioni del processo di unificazione nazionale, non sottacendo neppure i crimini commessi dai liberali. Ed è stato chiaro nell'opporsi alla 'storia convenzionale inquinata di romanticismo retorico e destituita d'ogni preparazione documentaria', ricordando che 'non come italiani fummo considerati ma come conquistata colonia'. E l'attualità di Lucarelli oggi sta proprio nell'aver inteso, e approfondito nella storia locale, la genesi di questo destino "coloniale" da cui il Sud non è ancora riuscito a liberarsi".

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