In Puglia e Basilicata
La scoperta
20 Maggio 2022
Redazione online
LECCE - Continua a riemergere dal mare la storia sommersa del Salento. Recenti ricerche archeologiche condotte dal Dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento hanno riportato alla luce un antico molo lungo il tratto di costa tra San Cataldo e Le Cesine: un ritrovamento che restituisce un disegno nuovo dell’antico scalo portuale di Lupiae.
La scoperta è avvenuta durante le ultime campagne di ricognizione (2020-2021) condotte sia su terra che sott’acqua, utilizzando droni, georadar, fotogrammetria e altre strumentazioni, sotto la guida di Rita Auriemma, docente a UniSalento di Archeologia subacquea.
I resti lasciano ipotizzare che al margine dell’area umida protetta, in località “Posto San Giovanni”, sorgesse un porto che aveva una sua importanza tra la fine dell’età repubblicana e la prima età imperiale, e dunque precedente al Porto di Adriano, costruito più a nord, a San Cataldo.
In quella zona era già stata documentata una struttura nota come “Chiesa sommersa”: una serie di vasche scavate nella roccia, e un’altra sempre immersa nel mare, posizionata più a sud.
La presenza di questo grande molo configura un complesso portuale importante, la cui articolazione complessiva è ancora da precisare, per approfondire la conoscenza della quale sarà necessario un intervento dedicato. Sono ancora molte le affascinanti ipotesi da verificare, suggestioni da confermare e domande a cui dare delle risposte. Ma la ricerca non si ferma, si aspettano nuove indagini per aggiungere nuovi tasselli alla storia antica del Salento.
Di queste scoperte si parlerà dal 3 al 5 giugno 2022, tra Lecce e Porto Cesareo, nel corso dell’evento finale di UnderwaterMuse - Immersive Underwater Museum experience for a wider inclusion.
Nelle immagini è possibile ammirare una veduta aerea della cosiddetta “chiesa sommersa” (forse la fondazione di un faro?) la veduta aerea della lunga fondazione del molo, perpendicolare alla costa, in primo piano; la fondazione del molo con i blocchi della cortina settentrionale e le canalette ricavate in blocchi di calcarenite.
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