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«Soffione», le scuole del Barese in scena contro il Cyberbullismo

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

Dalla penna della sceneggiatrice Cacace, con la regia di Salerno e Lucky, nasce il cortometraggio vincitore del bando del Ministero della Cultura

Giovedì 24 Novembre 2022, 20:00

23:43

BARI - Nel linguaggio dei fiori, il soffione simboleggia forza, speranza e fiducia. È inoltre legato all’idea del distacco, perché inizialmente i semi sono attaccati al pappo, la loro appendice soffice, e sembra non vogliano staccarsene; poi si lasciano trasportare dal vento. L'incontrollabile diffusione dei semi come i messaggi calunniosi che iniziano a circolare nelle chat. Il principio floreale sottende il significato del cortometraggio Soffione, finanziato dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del piano estate 2022, sul tema del Cyberbullismo. Dal progetto vincitore di un bando regionale, è nata una rete di scopo che ha visto uniti i Comuni di Capurso, Casamassima, Triggiano, l’associazione Futuro@forense, con l’istituto comprensivo «San Giovanni Bosco-Venisti» di Capurso, il Circolo didattico «Marconi» di Casamassima e i licei «Cartesio» di Triggiano.

Prodotto dalla Gango Studio di Francesco Cutrignelli, diretto da Fabio Salerno e Dario Lucky, il cortometraggio Soffione è in fase di ripresa che ha come set le scuole promotrici del progetto sociale. Sulla scena gli attori Guendalina Losito, Giorgia Cavallaro, Nicola Moschetti, Fabio Salerno e Melania Mastrapasqua. Colonna sonora di Erica Mou con il brano “Sottovoce”. «Si tratta di un’iniziativa in rete, finalizzata ai progetti scolastici contro il Cyberbullismo. L’idea è stata quella di realizzare un cortometraggio a supporto del lavoro di info-formazione destinato ai genitori» spiega Francesco Damiani, dirigente del circolo didattico «Marconi» di Casamassima.

«Quando mi è stato proposto di scrivere una sceneggiatura contro il Cyberbullismo – spiega Ersilia Cacace - la mia memoria è andata a ritroso fino alla mia adolescenza, quando, di bullismo e discriminazione a scuola non se ne parlava affatto, e gli alunni venivano classificati in quelli più o meno indisciplinati e negli introversi, ossia, quelli destinati a subire, e ciò che accadeva,  non lo si raccontava a casa poiché, erano  "cose di scuola...". Purtroppo, non è cambiato molto da allora, c’è ancora chi subisce, anzi è anche peggio, basta leggere nei social i commenti dei “leoni da tastiera”,  perché "essere sensibili"  è considerata ancora una caratteristica  da correggere, come se, per  ironia della sorte l'adolescente vessato che si suicida facesse parte  di una tragica selezione naturale». La penna di Ersilia Cacace - prossimamente a teatro il suo lavoro Naso, memorie trag-ironiche di un serial killer - affronta gli spigolosi «anfratti» del bullismo che oggi sta trovando terreno fertile nella tecnologia, approdando nelle fitta rete degli adescatori sociali. Su questo cattivo fenomeno, i cui effetti psicologici lasciano un segno sulla vita delle vittime, il mondo della scuola risponde con progetti educativi, come Soffione. Il suo vento prova ad andare controsenso al male sociale.
 

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