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Bari, inaugurata la «panchina viola» sul Lungomare, per la Giornata Mondiale della Gentilezza

 
Redazione online

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Questo il testo riportato: «È indescrivibile essere qui. La chiamavo città gentile, perché altro non poteva essere, essendo a te simile»

Lunedì 13 Novembre 2023, 11:43

BARI - Questa mattina il presidente del Municipio I Lorenzo Leonetti ha partecipato all’inaugurazione della panchina viola, realizzata da Alberto Cramarossa sul lungomare Araldo di Crollalanza a Bari, all’altezza di via Cognetti, in occasione della Giornata mondiale della gentilezza. L’evento di questa mattina si è svolto alla presenza dei rappresentanti di alcune associazioni di volontariato locali.

“Questa ricorrenza ci invita a riflettere sull’importanza di essere gentili con tutti - è il commento di Leonetti -. Il rispetto e la gentilezza sono valori fondamentali su cui costruire relazioni positive con gli altri: il rispetto per il lavoro che quotidianamente viene svolto per rendere sempre più bella e attrattiva la nostra città, l’apprezzamento nei confronti di tutti coloro che giornalmente dedicano il proprio tempo a chi ha bisogno di affetto e comprensione, sono il sentimento più grande per noi tutti.

Questa panchina, proposta dall’artista Alberto Cramarossa, catturerà la nostra attenzione durante le passeggiate sul lungomare per ricordarci che Bari è una città gentile. Capire il prossimo, essere empatici, significa essere gentili”.

“Ognuno di noi combatte delle battaglie in silenzio - dichiara Alberto Cramarossa -. Ogni persona è la grande protagonista di una storia: la propria. Essere gentili significa essere protagonisti non solo della propria vita, ma anche delle storie altrui. La gentilezza è amore, solidarietà, educazione.

Bari, come la gentilezza, è figlia di coloro che ne fanno parte: solidali, altruisti ed empatici. Bari è la “Città gentile” per la sinuosità delle onde del mare, l’armonia dei suoi palazzi e l’amore dei suoi cittadini”.

Di seguito il testo riportato sulla panchina:

È indescrivibile essere qui. La chiamavo città gentile, perché altro non poteva essere, essendo a te simile.

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