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Bari, in una lavanderia si riciclano e rivendono vecchie lavatrici: maxi sequestro a Carrassi

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

Denunciato il titolare dell'attività, oltre 50 le lavatrici spacciate per usate ma destinate allo smaltimento

Martedì 29 Marzo 2022, 20:39

BARI - Lavanderia a Bari vendeva come usate e rigenerate apparecchiature elettriche ed elettroniche da smaltire senza alcuna autorizzazione: denunciato titolare dell'attività. A scoprire l'illecita attività è stata la Polizia Locale di Bari che dopo indagini ed appostamenti preventivamente organizzati, fingendosi poi clienti interessati agli acquisti, hanno scoperto in zona Carrassi , una lavanderia che svolgeva abusivamente una attività illecita che consisteva nel recuperare elettrodomestici, prevalentemente lavatrici usate e da smaltire (i c.d. RAEE) per poi ripararli e venderli come apparecchiature elettriche usate (le c.d. AEE) ad un prezzo variabile tra 150 e 250 euro, importo parametrato e pattuito di volta in volta con l'acquirente secondo il valore di mercato di un prodotto nuovo simile o equivalente.

I prodotti usati, erano posti in vendita anche su siti internet specializzati per la rivendita di merce usata, come scoperto ed accertato dagli agenti del Nucleo di Polizia giudiziaria ed ambientale della P.L. barese. I venditori fornivano pure una speciale garanzia "sulla parola" agli acquirenti che ne chiedevano l'affidabilità.

Il titolare dell'attività è stato denunciato all'autorità giudiziaria per il reato di gestione illecita di rifiuti come previsto e punito dall'art. 256 del Testo Unico Ambientale che prevede la pena dell'arresto da tre mesi a un anno o l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; ovvero la pena dell'arresto da sei mesi a due anni e con l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti pericolosi.

Tutte le lavatrici usate poste in vendita, oltre 50 pezzi nascosti in un locale deposito retrostante la lavanderia, compresa l'area di circa 80 mq sono stati posti sotto sequestro a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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