Partiranno domattina alle otto da piazza Duomo a Lecce per arrivare domenica 27, attorno alle 13, a Castellaneta dopo aver coperto in maratona 288 chilometri con un tempo massimo consentito di 52 ore. Si tratta della quindicina di audaci dello sport estremo, che affronteranno la quarta edizione della «Race Across Apulia», manifestazione agonistica organizzata dall'Asd Tri4noma che tiene nella sua identità la missione. A spiegarlo alla «Gazzetta» è il fondatore della società, l'iron man molisano Julius Iannitti: «L'idea, dal 2018, è quella di portare in Puglia un evento di respiro nazionale, sulla base di esempi già affermati in Italia e nel mondo, che permettesse di ammirare le bellezze apulo-lucane e di concretizzare una mission solidale, perché in ogni manifestazione promuovo la raccolta di fondi a favore di Facing Africa, organizzazione che si adopera per ridare una vita dignitosa ai bambini malati di Noma (la stomatite gangrenosa) che vivono nelle zone più colpite da questa patologia, nel continente africano. Ed il nome della malattia è infatti nel titolo del mio club».
Il percorso di «Race Across Apulia» coinvolge cinque province di due regioni (Lecce, Brindisi, Bari, Matera e Taranto), 31 comuni, e attraversa 25 città. In un tracciato a ferro di cavallo, che parte dal basso Salento, risale la Puglia parallelamente all'Adriatico e «fronteggiando» la Valle d'Itria per toccare Bari come estremità nord. Da qui gli atleti devono scendere puntando a Matera, passando per la Murgia naturalistica, fino alla «volata finale» che guarda come miraggio Castellaneta ed il suo mito Rodolfo Valentino, la cui statua al tocco degli arrivati (o superstiti) costituisce il traguardo. Perché Castellaneta l'approdo finale? «Perché è la mia città di adozione» spiega Iannitti, il quale per mettere in piedi questa manifestazione ha chiamato in adunata aziende private che hanno a cuore la bellezza del territorio che, in eventi di tale portata, si fa conoscere.
Iannitti sa cosa sono le gare podistiche che sfidano la propria resistenza, avendo affrontato tappe da ultramaratoneta come le classiche nel deserto, la «Valle della morte» in California, la Spartathlon gara regina dei podisti temerari, che si corre tra Atene e Sparta sulle orme del leggendario padre della maratona Filippide. Conoscendo cosa significa lo sforzo, Iannitti con un pizzico di pietà ha diramato in due tipi di gare la RAA. I più audaci affronteranno il percorso classico di 288 chilometri, quelli più «coscienziosi» si dedicheranno al tragitto parallelo dimezzato di 106 chilometri Lecce-Alberobello. La linea di arrivo nella città dei Trulli sarà contestualmente una sponda di rilancio per il gruppetto di atleti che proseguiranno sulla strada «ultra» che riserverà altri 182 chilometri con il mito Valentino nella testa. E c'è la possibilità per chi ama questo genere dell'atletica di seguire passo dopo passo il percorso vissuto dagli atleti, grazie al gps portatile che indosseranno e collegato a questo link web: https://raa.legendstracking.com.
I corridori attraverseranno la Puglia e la Basilicata su strade secondarie per ragioni di sicurezza, di giorno e di notte (dotati di luce e tenuta catarifrangente), con la possibilità di essere scortati da una crew mobile, benedicendo i cinque check point previsti durante il tragitto per la sosta volante rifocillante. Tali approdi sono piazzati ad Ostuni (71° km), Alberobello (106 km), Bari (170 km), Altamura (229 km) e Castellaneta (288 km). Lo stesso territorio del Tarantino, a metà ottobre prossimo, ospiterà un'altra gara che fa parte di un circuito internazionale. Manco a dirlo, si tratterà di una prova estrema lanciata con finalità benefica dalla Tri4noma. Il nome è tutto un programma: «L'ultimo sopravvissuto» che vedrà la sua terza edizione. La gara si svolge su un circuito tra pineta e mare di 6.7 chilometri. Solo questa distanza direte? E' qui che si svela l'arcano cross over perché il regolamento spinge gli atleti (per chi lo vuole) a ripetere il tracciato all'infinito sino a quando non ne resterà uno che sarà, appunto, l'ultimo «sopravvissuto» vincente. La manifestazione ha un appeal planetario perché sotto l'egida della IAU (International Association of Ultrarunner) si tiene in contemporanea con gare dello stesso tenore in più parti del globo, ragion per cui la kermesse diventa un campionato mondiale per nazioni attraverso il totale dei punti collezionati dagli atleti per ogni giro completato. La tappa infatti vale come qualificazione alla finale mondiale a squadre di metà ottobre nel Tennessee. Questa è la terra americana di Harvey Lewis, l'ultimo vincitore della corsa per «sopravvissuti».